I misteriosi biglietti di Margaret Small – Neil Alexander



Neil Alexander
I misteriosi biglietti di Margaret Small
Garzanti
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Nel 1947 Margaret Small ha sette anni. La madre è morta e lei vive con la nonna. La bambina non sa ancora leggere e per la mentalità dell’epoca questo fa di lei una disabile. E così arriva un assistente sociale che, usando le parole di Margaret, la fa “sparire”. Viene portata in un Istituto per disabili fisici e psichici, più simile a un lager che a un ospedale. La gestione è affida all’infermiera Cunningham, inflessibile e che prova piacere a umiliare e a punire i piccoli e grandi pazienti. Al suo fianco c’è l’infermiera Fitts che cerca come può di mitigare gli eccessi della collega portando uno spiraglio di gentilezza nell’Istituto.

Margaret nel 2015 ha settantacinque anni e vive in un piccolo appartamentino a Whitstable, nella provincia londinese. Un assistente sociale, Wayne, la aiuta nel quotidiano ed è il suo migliore amico. La vita dell’anziana scorre tranquilla fino a che non riceve una busta che contiene un biglietto e cinquanta sterline. Alla prima busta ne seguono altre e Margaret è confusa. Si fa leggere le lettere da un conoscente e inizia a pensare che siano di Cilla…

Poco per volta scopriremo la vita travagliata di Margaret, delle sue amicizie e del suo amore in quell’Istituto dove l’amore sembrava non potesse esistere. Apprenderemo la vera storia di sua madre e saremo travolti dalla sua gioia quando ritroverà parte della sua famiglia di origine e saremo tristi con lei nell’apprendere invece chi ha dolorosamente perduto.

L’autore, pur non raccontando di persone realmente esistite, tuttavia si è ispirato a fatti accaduti o plausibili. Nell’Inghilterra tra gli anni Quaranta e Settanta serpeggiava una vena di razzismo e chiunque avesse anche solo leggeri problemi di apprendimento veniva relegato a vita in Istituti per disabili. Solo negli anni Settanta i pazienti hanno avuto la possibilità di uscire da questi cosiddetti ospedali e condurre una vita propria, affiancati all’occorrenza da un assistente sociale.

Il quadro che viene descritto è inquietante e rispecchia una società dove il diverso è non solo emarginato ma addirittura allontanato, chiuso in una gabbia lontano dagli sguardi dei “normali”.

Eppure la dolcezza e la forza di Margaret rendono il libro lieve. Ne seguiamo le vicende e assistiamo alle ingiustizie e alle crudeltà perpetrate nell’Istituto. Margaret riesce a superarle tutte e a trovare la propria strada in mezzo alle difficoltà. Riesce ad avere amici e amiche che la sostengono, non si abbatte e vive il suo lavoro umile in cucina e in lavanderia come momento di riscatto. Si sente utile e trascorre il tempo in modo costruttivo, questo le basta per essere se non felice almeno soddisfatta. E nei momenti liberi ascolta Cilla, la sua cantante preferita. Le sue canzoni la fanno stare bene, la consolano e le danno la forza di andare avanti.

Un libro che fa riflettere con sapiente leggerezza.

Cristina Bruno

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