Ci troviamo in Scozia. C’è un poliziotto che lamenta qualche disturbo psicosomatico o forse un vero malessere fisico. Di certo il suo lavoro non l’aiuta. Tutto si amplifica quando esplode una bomba in uno dei quartieri più poveri della città . Nello stesso tempo sparisce un giovane marinaio americano, un certo Donny Steward, che lavorava nella base lì vicino. Il padre si preoccupa talmente tanto da arrivare in fretta e furia dagli Stati Uniti. Harry McCoy, il poliziotto protagonista del romanzo, intuisce che forse i due fatti non sono giustapposti ma concomitanti e collegati e si mette ad indagare. Viene coinvolto da un suo amico, un certo Stevie Cooper, che lo trascina, suo malgrado, anche in un’altra indagine. Una vendetta tra bande rivali, mentre un’altra bomba colpisce questa volta il centro della città . Va risolto a tutti costi il mistero dei morti di questo maledetto aprile. Harry McCoy è un personaggio poliedrico e per certi versi misterioso, pieno di sfaccettature, con un senso stringente del lavoro che non lascia scampo. Si infila dove non dovrebbe e rischia molto.
Vi saranno diversi colpi di scena sino all’esito finale imprevedibile, degno di un romanzo di tal fattura.
Libro avvincente ed emozionante, i fatti si rincorrono e il lettore è invogliato a voltar pagina per vedere che succede.
L’autore stesso è nato in Scozia e quindi conosce molto bene l’ambiente di cui parla. Ha lavorato tanti anni nel mondo della musica. Ed in effetti l’eco musicale si avverte nel ricostruire una certa atmosfera e anche nella sonorità delle frasi che si può apprezzare soprattutto nella versione originale.
I morti di aprile – Alan Parks
Roberto Estavio