I sassi



Sacha Naspini
I sassi
Il Foglio
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” Questo sa scrivere, è stato il mio primo pensiero dopo le prime pagine del romanzo, di quelli che smetti solo se crolli dal sonno. E francamente, accade abbastanza di rado”
Walter Serra

Abbastanza stupita, ho scorso con interesse la prefazione di questo romanzo, pensando, onestamente, che fosse piuttosto pericolosa una tale passerella d’onore stesa ai piedi dell’autore, avrebbe potuto generare delle aspettative esagerate nel lettore.
Ho dovuto ricredermi dopo pochissimo, Walter Serra ha solo dato delle importanti istruzioni all’uso per avvicinarsi a quest’opera dai contorni indefinibili, impossibile da rinchiudere in una analisi completa e soprattutto avulsa da un genere letterario preciso.
Sacha Naspini non solo sa scrivere, come giustamente sottolineato, ma ha messo sulla carta decine di idee folgoranti ordinandole con razionalità e umiltà, pur conscio della loro potenza e presa sul lettore.
I Sassi sono elementi fortemente simbolici e reali della storia, fungono da legame ideale tra due storie che si incrociano: la prima è una storia di sgarri e vendette tra malavitosi, il cui sfondo narrativo è inserito nel collezionismo d’arte, la seconda è la biografia angosciosa di una donna dalle potenzialità intellettive eccezionali che sceglie di perdersi nel mondo della prostituzione per cercare di azzerare la sua vita.
Due confessioni confezionate con uno stile di racconto diverso, due piani di narrazione che corrono paralleli e si intersecano magistralmente quando la trama lo richiede.
Il linguaggio, la descrizione dei luoghi è diversa per ogni episodio narrato, Naspini conosce a menadito la terminologie e le tinte forti del genere noir e ne fa un uso sapiente e calibrato, così da subito sappiamo con chi abbiamo a che fare: chi tira le fila, chi è un semplice scagnozzo e chi ha una mente criminale superiore.
I personaggi sono descritti con rigorosità ma senza indulgere troppo sulle loro peculiarità, sono bandite inutili mitizzazioni del crimine, e non c’è nessun intento caricaturale; tutti i malavitosi di questo libro sono uniti sotto un comune desiderio: la cieca vendetta, una sorta di furia malefica che, partendo da sentimenti umanissimi come l’amore per un figlio o per una donna, si trasformano in baratri ineluttabili nel quale precipiteranno tutti.
La storia di Eva, prostituta d’alto bordo è invece delineata con una forte connotazione intimista e molto introspettiva. Certo lo stile narrativo è sempre piuttosto crudo, però le situazioni raccontante, gli abissi di dolore che si celano nelle visioni oniriche della protagonista, smuovono nel lettore qualcosa di più che una semplice attesa dell’avvenimento successivo, anzi necessitano di un tempo di riflessione.
Eva arriverà fino ai margini dei baratri dei suoi aguzzini ma riuscirà grazie ai suoi crediti disattesi a lungo con il destino ad evitare il peggio.
I sassi sullo sfondo: ” le vite sono come i sassi, rotolano una accanto all’altra, cozzano si rompono in frammenti; e i frammenti si scontrano con altri frammenti…Ogni vita è ricordo e possibilità di un’altra vita.”; per un sasso da collezione si scatenerà una guerra diabolica, grazie ad un sogno di libertà, che immagina una vita alla ricerca di pietre in tutto il mondo, il romanzo avrà un fine consolatorio.
Nessuna delusione per il lettore noir puro, abituato al peggio e alla rielaborazione privata del male assorbito, qui resta comunque un’atmosfera tesa e angosciosa, la consapevolezza di come brucino in fretta certe vite risucchiate dal risentimento e dall’avidità.
Sacha Naspini è scrittore, musicista, cantante e giramondo, forse proprio la contaminazione delle varie suggestioni emotive al quale riesce a dare forma hanno dato vita alla varietà infinita di suggerimenti esistenziali che ci suggerisce questo romanzo.
Questa è una storia che sostanzialmente parla di amore e morte, gli argomenti principe di ogni opera letteraria che si rispetti, e ci sono mille modi di coniugare le due tematiche, quando una prevale sull’altra spesso la trama appare compromessa, quando vi è invece un perfetto e originale bilanciamento si assite ad un tripudio si emozioni forti, terribilmente reali e fortemente condivise dal lettore.

Alessandra Anzivino

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