I soci dell’Alligatore: Max la Memoria

Per stanare sospetti, farabutti, e onorevoli professionisti della doppia vita, l’Alligatore stringe un rapporto di fitta collaborazione con Max la Memoria, così soprannominato per la sua passione di inventariare fatti e malefatte di Padova.
Max ha un passato ingombrante come i suoi soci, accusato di omicidio e partecipazione a banda armata sì da alla latitanza senza mai spostarsi dalla sua città ma, di fatto, conducendo un’esistenza da sepolto vivo in una villetta bunker.
Il suo occhio sul mondo è Marielita, un’artista di strada sudamericana, uno dei personaggi femminili più riusciti e vibranti di Carlotto.
Marielita, funziona da corriere, astuta e passionale, veicola informazioni e persone fidate, gestisce pericoli e coperture, senza una sbavatura, con freddezza e lucidità.
Nel romanzo Nessuna cortesia all’uscita sarà assassinata per mano della mala del Brenta, Marco sarà l’ultimo testimone della sua agonia, e proprio da questo tragico episodio la collaborazione tra Max e l’Alligatore si trasformerà in società.
Da mera fonte investigativa Max diverrà punto di riferimento importante, la sua curiosità, il non essere mai appagato di una verità banale e ovvia, retaggio di anni di attività politica controcorrente, tornerà utile a Marco: dove non arrivano i braccialetti tintinnanti di Rossini, ci penseranno le dita ingiallite di Max, veloci sulla tastiera del computer, per scoprire altarini e segreti della città.
Il ciccione, come è chiamato dai due soci, ma mai in sua presenza, scontati alcuni anni di galera riceverà la grazia; Marco e Beniamino, infatti, riescono a contrattare uno sconto di pena consistente da un giudice in cambio di informazioni.
Max da uomo libero parteciperà attivamente alla risoluzione dei casi, sempre fedele al suo stile, fatto di rarissimi spostamenti e moltissime ore passate davanti a fornelli e archivi virtuali.
La perdita di Marielita non si cancella, ma Max sembra trovare nuova linfa vitale nell’impegno politico che lo porta anche a partecipare al famigerato G8 di Genova.
Max diventa così per Carlotto un attore in presa diretta sulla realtà, per esprimere sdegno sulla negazione dei diritti primari di espressione, e delle scandalose repressioni del pensiero.
Carlotto dimostra ancora una volta con questo straordinario personaggio di sapersi muovere abilmente su due piani che s’intrecciano continuamente: quello della pura finzione letteraria fatta di inseguimenti, agguati, interrogatori, escamotage polizieschi, e il piano della realtà con le sue continue ingiustizie i delitti irrisolti per i quali pagano degli innocenti e le insidiose dittature psicologiche e morali.
Max è sicuramente il personaggio più intriso di passione civile, impegno e abnegazione per la causa.
Marco è facile alla sconfitta, ha spesso momenti di debolezza insostenibile, Max la Memoria cede anche lui allo sconforto per la perdita della sua donna, vive ai margini e si stordisce di musica alcol e fumo.
Max però si rialza presto, in nome della causa politica, rischiando anche altri anni di galera.
Due figure epiche Beniamino e Max, amici, soprattutto per Marco, innumerevoli sono i siparietti nei quali i tre si scambiano battute al vetriolo. Mai è messa in discussione la lealtà perché a legarli c’è un ideale molto alto, quello di riscattarsi da destini infelici che erano già scritti per loro.

Alessandra Anzivino

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