Il codice dell’illusionista – Camilla Läckberg e Heinrich Fexeus



Camilla Läckberg, Heinrich Fexeus
Il codice dell’illusionista
Marsilio
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In Il codice dell’illusionista , ultimo libro della Läckberg , scritto in coppia con il mentalista Heinrich Fexeus, quello che mi è piaciuto maggiormente è stata la sinergia fra i due protagonisti: Mina, una poliziotta di Stoccolma, e Vincent, un illusionista e mentalista. Infatti entrambi hanno problemi enormi a rapportarsi con il mondo esterno: Mina è misofoba, cioè ha il terrore di germi e batteri. Questa fobia la spinge a cambiare le lenzuola del letto tutti i giorni, e a buttare slip e calze dopo ogni doccia. Deve disinfettarsi le mani dopo ogni volta che tocca qualche oggetto e non riesce a entrare in contatto con altri esseri umani (o animali). Vincent invece deve ridurre tutto a un numero pari, qualsiasi situazione o avvenimento anche banale, per lui è un calcolare continuo. Inoltre soffre di claustrofobia.
Mina fa parte di una squadra speciale di poliziotti, chi li comanda è Julia, la figlia del capo della polizia. Questa squadra rischia di essere sciolta se non dovesse riuscire a risolvere il caso di un serial killer, che uccide le sue vittime utilizzando oggetti di scena da illusionisti, come ad esempio la “scatola delle spade”.
Ecco perché Mina richiede l’aiuto di una persona esterna alla polizia, Vincent appunto, che gira la Svezia con i suoi spettacoli da illusionista sempre sold out.
La Läckberg è bravissima nel raccontarci la vita personale di Mina e, soprattutto, di Vincent, la cui seconda moglie è la sorella della prima moglie. E ogni personaggio della squadra viene raccontato nella sua quotidianità, da Peder, neopapà di 3 gemelle, a Ruben, misogino e rubacuori, fino a Julia che sta cercando di rimanere incinta con la fecondazione assistita.
Sulle prime la squadra non apprezza l’apporto che Vincent è in grado di dare alla indagini. Ma il caso è molto complesso e tutti, compresa Julia, si dovranno ricredere sulla presenza di Vincent nel loro gruppo.
E’ veramente un thriller che si fa leggere molto velocemente per l’adrenalina e la suspense che abbondano insieme ai colpi di scena. E, nello stesso tempo, Camilla Läckberg ci fa sorridere davanti all’umanità e ai piccoli drammi dei singoli poliziotti. Una coppia che funziona, quella di Mina e Vincent, infatti nei ringraziamenti l’autrice scrive che ci sarà un seguito con entrambi i personaggi.

Raffaella Bianchi

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