Giovedì esce in tutti gli store on line Il mistero del bosco della Merlata di Albertina Fancetti. Oggi pubblichiamo l’introduzione al libro scritta da Paolo Grugni.
Quella che state per leggere è la prima di una serie di avventure che vedono come protagonista il commissario Dondina. In realtà, Dondina è il soprannome affibbiato a colui che fu il capo della mobile di Milano a partire dal 1875. Il vero nome era Carlo Mazza e si conquistò il soprannome grazie a un’andatura dondolante accentuata, a quanto pare, da un robusto consumo di alcolici. Analfabeta, violento e con una forza eccezionale, un po’ carogna, conosceva a fondo la vita malavitosa della città di cui in fondo non disdegnava i metodi spicci. Le sue indagini hanno il fascino ingenuo del naif, ma sono lontane anni luce da quelle odierne, dove sembra non si possa incastrare nessuno senza la prova del DNA, ma altrettanto distanti da quelle di Sherlock Holmes (che faceva la sua prima apparizione letteraria nel 1887, ovvero negli stessi anni), fatte di geniale arguzia deduttiva. Qui la gente confessa a suon di botte (leggendario era il pugno del Dondina), anche se non manca, come vedrete, la ricerca della prova. A tutto questo fa da sfondo una Milano di cui non è rimasto praticamente nulla. Una Milano che la penna della Fancetti tratteggia, con grande abilità, povera e disperata e tutt’altro priva di malfattori, prostitute, rischi e loschi traffici. Certo, è facile avvertire della nostalgia per un mondo scomparso, ma è un mondo a cui non ci si affeziona visto che non si stava per nulla meglio di oggi. Vi affezionerete, e molto, invece al Dondina.