Il denaro e le parole



andré schiffrin
Il denaro e le parole
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È di questi giorni la notizia che Borders, la seconda catena di librerie americana, è costretta a chiedere la bancarotta e dovrà chiudere. Motivazione? Schiacciata dall’avanzare dell’editoria digitale. Qualche settimana fa era successo in Gran Bretagna alla catena Waterstone’s.

Con la vendita dei quotidiani non va certo meglio. La casa di Cupertino, la Apple, ha lanciato l’iPad, la tavoletta che consente di leggere quotidiani e riviste. In casa Amazon, sono disponibili diverse riviste e quotidiani (tutti stranieri, eccezion fatta per l’italiano “La Stampa”) scaricabarili direttamente sul Kindle, il lettore Amazon che a Natale ha fatto segnare un successo di vendite inaspettato. Ma tutto questo serve veramente a rialzare le sorti della vendita di quotidiani? Per ora le cifre non sono molto confortanti.

Perché sto parlando di crisi della carta stampata e di editoria digitale? Perché tutto questo ha molto a che fare con il libro di André Schiffrin Il denaro e le parole edito dalla Voland.

Già il titolo di questo saggio è significativo. Denaro e parole sono un binomio tipico del nostro tempo. La crisi economica, ma più precisamente la crisi della cultura ha portato gli investitori a non credere più sulla carta stampata, si tratti di libri o di giornali. Prendendo in esame la situazione di diversi paesi, Schiffrin sostiene ad esempio che “Oggi le catene americane hanno distrutto la maggior parte delle librerie indipendenti, e tengono in mano il destino del libro”.

Sopra a tutti i problemi legati alla cultura, intesa nel suo complesso, voglio sottolinearlo, quindi non solo libri e quotidiani, ma anche cinema, musica, e quant’altro si possa considerare cultura, aleggia l’ombra di Internet. La rete. Qui si possono trovare libri, film, musica, notizie. Oggi internet è il sistema più usato per la cultura in genere, ed è alla rete che i grossi investitori stanno rivolgendo il loro interesse.

Il denaro e le parole di André Schiffrin è una riflessione sulla crisi dell’industria culturale, dell’editoria e della stampa, accompagnata da qualche consiglio dell’autore per cercare di uscire dalla difficile situazione attuale.

chiara perseghin

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