Alzi la mano chi non ha mai fatto il tifo per il cattivo.
Se, poi, quel cattivo indossa una calzamaglia nera, sfodera uno sguardo magnetico ed impugna la più bella e scintillante arma bianca, beh, caro ispettore Ginko puoi pensare ad occuparti della bella Altea, ché noi si fa il tifo per il più misterioso ed affascinante criminale delle nuvole parlanti.
Anche, e soprattutto, allorquando non è lui il colpevole degli efferati omicidi raccolti in questa edizione estiva di Diabolik Magnum, balenottero di oltre seicento pagine che raccoglie due brevi racconti e cinque lunghe storie complete tratte dalla ultrasessantenne collana cui le sorelle Giussani hanno dato vita, sclerotizzando le reazioni dei benpensanti che scorrazzavano in FIAT Seicento in quel lontano 1962.
Il formato pocket da nascondere nella tasca posteriore dei jeans ed un criminale che trionfa sempre sono stati il marchio di fabbrica di una delle più longeve testate a fumetti italiane che pubblica questa raccolta di storie nere, nerissime, in cui Diabolik si ritrova sistematicamente invischiato in omicidi dei quali è inaspettato testimone e mai primo attore.
Spesso il luogo narrativo è delimitato, alla stregua delle ville, dei treni o dei battelli della Christie e i canoni del giallo classico si dipanano in racconti che spaziano in un arco temporale dal 1973 al 2018, con la medesima capacità distintiva e con le medesime regole narrative che le sorelle Giussani ed i loro esemplari discepoli hanno reso il tratto distintivo di uno dei più bei fumetti italiani.
Non ci sono fili lasciati in sospeso o escamotages irrisolti: perfino l’omicidio con una porta chiusa dall’interno trova la sua razionalissima quanto geniale spiegazione.
È un volume di ottima fattura, sebbene apparentemente travestito da prodotto di massa da edicola: qualità di stampa e qualità degli editoriali rendono questo volumetto, piccolo ma spesso, una imperdibile lettura per incamminarsi per le vie del giallo, accompagnati dal criminale più affascinante, con la costante tensione di ascoltare lo swissss di una lama diretta verso le nostre spalle.
