Il labirinto rosso – Barbara Sarri



Barbara Sarri
Il labirinto rosso

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Il labirinto rosso,un giallo tutto al femminile
La visione del giallo con Barbara Sarri si tinge decisamente di rosa: non solo per il fatto che la protagonista è una investigatrice privata, Isabel Blanco, che ha la passione per il flamenco e nel tempo libero collabora con un centro di accoglienza per donne maltrattate, ma anche perché è lei a narrare in prima persona le vicende che la coinvolgono.
Il racconto si arricchisce così di tutta una serie di caratteristiche squisitamente femminili, che lo rendono estremamente vivido e reale: profumi, colori, sensazioni… ma anche sentimenti, dubbi e supposizioni che la protagonista vive nella sua interiorità coinvolgendo il lettore nel processo investigativo, ma anche nelle sue vicende amorose.
Così quando sul suo treno viene trovato il cadavere di una vecchia signora, accoltellata senza che nessuno se ne accorgesse, Isabel si trova ad investigare sulla sua misteriosa morte insieme al suo spasimante, il romantico ispettore dall’evocativo nome di Romeo, ma anche a confrontarsi con il suo ex, Christian, con uno sguardo decisamente più disilluso.
In questa storia, però, anche il resto del giallo ha una fortissima componente femminile, in contrasto con la tradizione di questo genere letterario dove, solitamente, c’è un certo “machismo” a farla da padrone: quindi se la vittima è, come spesso accade, una donna, dall’altro anche un’altra donna è coinvolta in questo delitto, però si tratta un’assassina in carcere, da scagionare.
Entrano poi in scena anche un’avvocatessa ed una forte rete di solidarietà femminile, che si dipana durante tutta la narrazione, rivelandosi poco a poco ad andando a coinvolgere, infine, anche le ospiti del centro d’accoglienza a cui Isabel insegna il flamenco, e, ovviamente, la sua incredibile nonna Erles, sua prima consigliera e complice, oltre che custode della sua sicurezza, tanto da averla equipaggiata di un personalissimo abito spy-flamenco, dotato di armi segrete per la difesa personale ben mascherate nel costume tradizionale (ma non si tratta della storia di una supereroina con una doppia vita, solo di una semplice detective con la passione della danza).
Il punto di vista insolito, la lucidità e la vividezza ricreate dalla scrittura scorrevole e dalla narrazione in prima persona, oltre alla trama, mai banale, tengono il lettore incollato alla storia fino alla sua fine, per nulla scontata.
Un romanzo che mi sento di consigliare a tutti, non solo alle signore!

Diana Perazzolo

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