Il libro maledetto del Cardinale – Pierpaolo Brunoldi



Pierpaolo Brunoldi
Il libro maledetto del Cardinale
Newton Compton
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Nella Milano del 1500, Ercole Visconti dà la caccia a un assassino dalle sembianze demoniache…

Ercole Visconti, medico di vaglia, con un nome antico ma che, non essendo mai riconosciuto, lo marchia indelebilmente come un bastardo, un tempo affermato, addirittura consigliere del  vescovo di Milano,  il terribile Carlo Borromeo, è oggi un fuoruscito. Accusato, no peggio bollato per infamia, per aver osato lui un uomo, solo un dottore non un appartenente alla alta nobiltà milanese, innamorarsi riamato di Francesca Marliani, figlia di una potente famiglia cittadina  e promessa in sposa a un signore del suo rango.  Lui Ercole Visconti, cacciato dalla città a causa di quella illecita, relazione,  miracolosamente sopravvissuto alle torture inflittegli dall’inquisizione per cotanta protervia e infamia, poi graziato dal suo ex protettore e spedito in esilio,  è oggi  un povero disgraziato che vive seminascosto ad Angera, arrangiandosi e  mantenendosi in qualche modo con il gioco quando la fortuna gli è amica. Ma quando la fortuna diventa troppa, rischia persino  di procurargli guai e pericolose e peggio fatali  rappresaglie. A salvargli la borsa e la  vita in un  agguato tesogli dai perdenti in una partita a dadi, sarà  il prezioso intervento dei birri mandati dal Cardinale Carlo Borromeo.
Sua Eccellenza eminentissima lo reclama.  Con la peste  che bussa alla porte, forse in parte trattenuta finora  dai controlli serrati ordinati dalla guarnigione spagnola, Milano è stata sconvolta da due strani omicidi, di luciferino sentore e il grifagno Cardinale Carlo Borromeo,  dopo aver invano tentato di  catturare il colpevole,  spera,  anche per passate felici  esperienze, che Ercole Visconti sia in grado di individuare il mistero, o meglio il misterioso mandante di quelle morti.  Solo per questo fine pertanto ha chiesto e ottenuto  per  lui, il reietto, un  salvacondotto dal governatore, Antonio de Guzmán y Zuñiga, marchese di Ayamonte,  una guarentigia insomma per potere rientrare  liberamente e  circolare nel milanese fino a quando riuscirà a fermare quell’ oscura e inspiegabile mano assassina e far piena luce sull’accaduto. Facendo poi sì che il suo nome alla fine possa essere  riabilitato. Magari riprendendolo addirittura al suo servizio. E solo di fronte al secco rifiuto di Visconti, si spingerà fino alla promessa di fargli incontrare Francesca Marliani, ormai novizia, rinchiusa  in un convento. Solo convinto dalla speranza di poter almeno  rivedere la sua amata, Ercole accetterà  di intraprendere un pericoloso viaggio per tornare a Milano. Dove, nonostante le promesse del cardinale, dovrà cominciare subito a nascondersi e guardarsi le spalle. Sono appena due  gli elementi a sua disposizione per cominciare le sue indagini: una misteriosa donna bionda, comparsa sui luoghi dei delitti, e dei singolari  piccolissimi automi semoventi, rinvenuti  vicino alle vittime. Degli automi costruiti con una tecnica talmente eccezionale  che rimanda solo alla straordinaria abilità e creatività di Janello Torriani, illustre orologiaio e matematico, ma  ormai da anni in Spagna, al servizio di Filippo II. Sarebbe mai possibile che Torriani, prima di partire  abbia istruito qualcuno?  A Milano potrebbe esistere e operare  un allievo bravo quanto lui? 
Ma anche qualcos’altro, un libro, un antico testo  messo all’indice per il suo pericoloso e sacrilego contenuto, l’Oculus Inferi, potrebbe essere  collegato a quei due inquietanti omicidi. Si potrebbe pensare a un uso blasfemo della magia? Ma chi è per cosa?
Solo sospinto dalla speranza  di riappropriarsi dei migliori  sogni della sua vita, Ercole intraprende un duro percorso di passione, mentre gli omicidi commessi assumeranno tinte sempre più oscure, demoniache?
Grande epoca di transizione con il dilagare culturale attraverso la stampa, invenzione avviata a mutare il corso della storia umana, e l’iniziale riconoscimento del valore  della medicina, che cominciava ad affrancarsi da pratiche quasi esoteriche. Ma un’epoca  che troppo spesso  vide il sapere subire  il tragico affronto dell’inquisizione.
L’autore si diverte  a mischiare figure di fantasia, atte a movimentare la sua trama,  ad altre  importanti e realmente esistite, vedi la  rara genialità nella meccanica di precisione di Janello Torriani. Il minuscolo monaco automa del romanzo infatti pare quasi il gemello di  quello attribuito proprio  a Janello Torriani o a un suo discepolo, rara meraviglia di miniaturizzazione, ospitato e in esposizione presso il  Metropolitan Museum of Art di New York.
E sono personaggi storici anche Camillo Bescapé, protofisico di Milano, la badessa Laura Fiorenza, i crocesignati… Tutti esistiti veramente  e  ognuno, a suo modo,  scelto per  rappresentare  un’importante parte della società di quei tempi.

Pier Paolo Brunoldi, dopo la laurea in Veterinaria, ha studiato recitazione e conseguito un master specialistico in sceneggiatura. Ha scritto drammaturgie selezionate in concorsi nazionali, sceneggiature e racconti pubblicati in diverse antologie. Collabora con riviste di settore e testate web. Per la Newton Compton ha scritto Il libro maledetto del Cardinale e, insieme ad Antonio Santoro, La fortezza degli inquisitori, precedentemente pubblicato con il titolo La fortezza del castigo, Il monastero delle nebbie e La profezia del tempio perduto.

Patrizia Debicke

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