Sembra una storia d’amore, strana, originale e un po’ folle quella che nasce tra i due protagonisti di questo romanzo.Lui è Adelmo, un ladro. Non è la sua professione ma, perduto il lavoro, non ha altro modo per arrivare a fine mese e la Carlina, la sua compagna, pretende che si ingegni a trovare il modo per pagare le bollette.Lei è Lise, di origine tedesca, una croupier di professione che ha girato tutto il mondo sulle navi da crociera e che si è ritirata a Rimini quando ha smesso di lavorare.Adelmo entra nell’elegante e ricco appartamento di Lise per rubare, armato di una torcia. Lei è distesa sul divano e lo sorprende accendendo improvvisamente la luce.
Inizia così la loro conoscenza: è questo il loro primo incontro.
Ma l’aspetto strano non è rappresentato solo dall’incipit di questa relazione, bensì da tutto quello che la donna dirà all’uomo, come se lo conoscesse da sempre, come se sapesse leggergli dentro. Forse è per questo che, poco dopo essersi incontrati, lei gli avanzerà una richiesta che metterà Adelmo a dura prova.
Niente è come sembra in questo romanzo. Anche il linguaggio usato per descrivere la vicenda è ironico, allegro, divertente, semplice, erotico, facile, colloquiale, immediato… ma solo per amplificare il cinismo, la tristezza, il sarcasmo, la solitudine e il confine rappresentato dall’accettare o meno la richiesta della donna, confine che il ladro è molto indeciso se superare o meno. Un bel romanzo che racchiude una storia terribile e agghiacciante. Una vicenda dura e spietata, vissuta come se fosse la normalità. Una normalità malata forse, ma della cui diversità e della cui stranezza e inquietudine nessuno sembra volersi accorgere.
Non c’è dolore né tristezza ma solo la più totale indifferenza ed è questo, purtroppo, il sentimento – se così si può chiamare – più diffuso.
