Il santuario – Sarah Pierce



Sarah Pierce
Il santuario
Newton Compton
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Il santuario è ambientato in un resort di lusso, un esclusivo centro benessere, una vera oasi, una specie  di lussuoso tempio del wellness, il rifugio  ideale per chi desideri lasciare il caos cittadino , riposare e  ricaricarsi.
Ciò nondimeno  l’area su cui sorge la struttura, conosciuta come La roccia del mietitore , su Cary Island un’isola al largo del South Devon, Inghilterra, location prescelta da Sarah Pierce per ambientarci il suo secondo thriller molto intrigante e in grado di mantenere sempre altissimo il livello della  suspence narrativa,  è stata, ohimè , in passato il teatro di  una tragica storia. E secondo la leggenda locale, l’isola sarebbe maledetta.
Ma l’intento dei progettisti   e dei facoltosi  sponsor dell’iniziativa, era stato di dare e fare  il massimo proprio costruendo Lumen, un ideale  posto da favola per far  completamente dimenticare un terribile passato.  E all’inizio  la loro scommessa era apparsa  vincente perché  in pochissimo tempo, dopo la fastosa e fantasmagorica  inaugurazione,  il resort, per le sue eccezionali caratteristiche  di accoglienza charme e ospitalità, si è  trasformato in un must  osannato dai media specializzati nel settore  e dai primi frequentatori  di alto livello.  Fino a quando una particolare famiglia inglese , composta  da tre sorelle e  da una cugina,  decide di passare proprio  là alcuni giorni di vacanza. Per di più una vacanza gratuita dovuta  al fatto che Jo, una delle sorelle, si è fatta un nome come influencer e la sua “professione” le ha valso l’invito per lei e i suoi cari.
Jo Lager, arriva con il suo compagno Seth, con la sorella Hana, ancora provata dal lutto  della perdita  del suo promesso sposo e la cugina Maya. Ma  la sorella maggiore, Bea , ha dovuto dare  forfait  per impegni lavorativi oltreoceano  ma a rappresentarla  ha mandato  Caleb, il suo partner, brillante professore universitario. 
Jo ha giustificato la riunione familiare come un’occasione per stare di nuovo un po’ assieme e provare a riallacciare i legami sciolti nel tempo.  Ma è quello e solo quello davvero il suo scopo? E tuttavia se cercava davvero  una vacanza da sogno, l’unica cosa certa  sarà che il paradiso promesso da  quel  resort  si rivelerà invece il peggiore degli incubi  e una sanguinosa anticamera dell’inferno.
Il Santuario è il secondo thriller di Sarah Pierce  e, come per il primo, il suo principale personaggio sarà Elin Warner, una detective di alta professionalità,  da poco rientrata al lavoro dopo un lungo periodo  di congedo per malattia per le traumatiche conseguenze di un caso. Caso tragico che aveva segnato l’inizio dei suoi attacchi di panico e il disturbo d’ansia l’aveva costretta ad allontanarsi  dalla MCIT, l’unità Reati Gravi, il suo lavoro e la sua promettente carriera.
Un rientro sul campo a Torhum tranquilla cittadina sulla South West Coast Path il suo, volutamente in sordina e a cui fatica ad abituarsi,  ma le consente di convivere con il fidanzato architetto in una bella casa stile Regency.  Vorrebbe uscire da quella specie di bozzolo protettivo ma  non si sente ancora pronta. Per fortuna i suoi superiori l’hanno fatta affiancare  dalla compiacente ala protettiva di Steed, un giovane e pronto collega ai suoi ordini.
Ma Cary Island  fa parte della sua giurisdizione investigativa  e quando una giovane donna verrà rinvenuta morta sugli scogli sotto lo splendido padiglione yoga del resort , la detective Elin Warner, e il suo vice Steed, dovranno raggiungere l’isola per indagare. Parrebbe un incidente, ma la donna morta identificata subito come Bea Lager  intanto avrebbe dovuto essere negli Stati Uniti e non nel resort . Era arrivata di nascosto? Nessuno della sua famiglia lo sapeva. Perché si trovava là?  Epperò  da alcuni particolari sulla scena si arriverà  a pensare a un delitto,  addirittura a un omicidio?
E quando il gruppo legato alla famiglia  Lager rimane vittima di altri incidenti mortali, la cupa fama di isola maledetta comincia a circolare nuovamente tra gli ospiti del resort, inducendo  Elin a pensare  che la nera leggenda dello Scoglio del Mietitore non sia solo frutto di superstizione.
Più di vent’anni prima  infatti alcune disgrazie mortali  e peggio erano occorse agli studenti di una scuola sull’isola per ragazzi disadattati…
E mentre Elini e Steed indagano  per arrivare  a  scoprire quanto del  passato sia collegabile  al presente pian piano  vengono al pettine gli intricati  i nodi che dividevano o univano  le donne della famiglia  Lager : Jo, l’egocentrica, Bea, l’introversa, Hana la più fragile  e Maya, la cugina sopravvissuta.  Mentre la tensione tra le superstiti,  accresciuta   dall’usura del tempo e dalle menzogne, arriva al top,  la natura attorno all’isola si scatena in una spaventosa burrasca  estiva  imprigionando tutti, ospiti e polizia, e impendendo ogni collegamento con la terra ferma.
Lumen  è costruito solo su una minima parte del territorio dell’isola :  per il resto domina ancora la natura selvaggia  con una fitta e impenetrabile  boscaglia  e con  le rocce che scendono  a strapiombo sul mare. La tempesta  renderà impossibili anche l’intervento  di soccorsi e l’arrivo dei  rinforzi.  Elin, che può contare solo sul suo intuito  e sull’aiuto di Steed, dovrà mettersi in gioco di persona e dimostrare il suo valore per sbrogliare l’intricata matassa di  eventi che si sommano travolgendola . In una affannosa corsa contro il tempo dove la posta in gioco sarà   la sopravvivenza, dovrà confrontarsi  con la mente contorta di un assassino spietato e perverso.
Un romanzo ricco di spunti narrativi e  false piste  che strizza l’occhio al mondo attuale  più specialistico e moderno, dal resort di lusso  con spa inclusa, alle nuove e più sofisticate  tecnologie comunicative. Con un occhio all’ambientalismo e  una motivata e feroce accusa  contro la speculazione.
Tutti i personaggi sono credibili e ben costruiti. La trama densa e  molto coinvolgente scorre via  facile fino al finale,  volutamente da brivido.

Patrizia Debicke

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