Il serpente e il faraone – Marco Buticchi



Marco Buticchi
Il serpente e il faraone
Longanesi
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Stavolta orfano di Oswald Beril e Sara Saracini,  lasciati in cantiere a seguire le riparazione del loro mitico yacht Williamsburg, Marco Buticchi con una  zampata  da leone par suo, ci regala un fascinoso  romanzo storico. Un romanzo storico  che, con arditi balzi millenari,  mischia abilmente l’antico Egitto governato nel 1341 a.C. dal faraone eretico Amenophi, ribattezzatosi Akhenaton ma  e soprattutto dal suo successore bambino  Tutankamon  e a cento anni dalla riapertura  della  sua tomba (1922) da parte di Howard Carter e del pari inglese Lord  Herbert quinto conte di Carnarvon e ricostruisce l’avventurosa storia della scoperta che cambiò per sempre l’archeologia moderna.  Un’ardita teoria  per uno straordinario e coinvolgente romanzo feuilleton,  a conti fatti un indovinato mix che richiama le pagine di Dumas e Salgari con azzardati  spunti alla Verne.
Dalle viscere della sabbia dei deserti egiziani attraverso gli  orrori  e le tragedie delle novecentesche guerre mondiali, un frenetico e inarrestabile carosello alla  caccia di un prezioso  tesoro la cui conoscenza e possesso potrebbero  rivelarsi fatali. 
Una favola nera  legata al fil rouge di un antica  storia  staccatasi, nel 1922 appunto,  dai tortuosi e fino a quel momento  inviolati meandri  della sontuosa tomba di un re, giovanissimo, vissuto quasi tremila e cinquecento anni prima e che  si dipanerà fino a toccare il ventunesimo secolo
Una lunga corsa  che, dalle aride  sabbie dei deserti, inconsapevoli guardiane dei faraonici splendori degli antichi egizi, porterà fino a quel dorato rifugio delle aspre  colline tirreniche  declinanti a precipizio  fino  a lambire il Tirreno.  Là dove si cela un tesoro che potrebbe offrire una  migliore   conoscenza? Il tesoro dei faraoni avrebbe scatenato il male e  la  smisurata e incontenibile voluttà di potere del secolo scorso?
Antico Egitto, XVII dinastia – 1341 a. C.
Nasce Tutankhamon, figlio di Akhenaton, il faraone considerato eretico per aver introdotto in Egitto il culto monoteistico legato al Dio Aton e averlo voluto imporre  ai sudditi persino con la forza . Dover crescere a corte costringerà  il piccolo erede al trono in una semi prigione dorata, coinvolto  in un continuo vortice  di congiure e intrighi , ma il peggio deve ancora venire. Quando suo padre, Akhenaton,  costretto a fuggire, verrà dichiarato morto da Aye il suo gran visir, a soli  nove anni dopo il breve interregno di un anno  di Smetharna (fratellastro o amante del padre), l’ unico figlio  maschio del faraone Tutankhamon, ancora un bambino ma retto e coraggioso, verrà eletto  re. Per poi sposare la sorellastra e morire prima di compiere vent’anni. E sarà proprio la sua morte a fare forse di lui  il faraone più famoso perché  la storia della sua breve ma leggendaria vita verrà circonfusa  di  mistero…Nei pochi anni di  potere, il faraone fanciullo custodirà infatti  gelosamente fino alla tomba  i papiri  della segreta corrispondenza  di suo padre, Akhenaton e del suo fratellastro adottivo, l’ebreo Mosè. Una preziosa verità,  pur se  scomoda ohimè per il giovanissimo sovrano. Tutankhamon, infatti, punto focale  di spietate manovre e cospirazioni, dovrà  adattarsi  a restare  un amorfo burattino  manovrato  dallo spregiudicato  volere di Aye il gran visir,  nominatosi suo tutore.  Ma  se invece  tenterà di imporsi,  di usare la testa e cambiare qualcosa,  la smodata  brama di potere costringerà Aye ad agire e andare fino in fondo . E Tutankhamon, dovrà essere eliminato.
Inghilterra, 1903– George Herbert quinto conte di Carnarvon, ricco e giovane giramondo,  proprietario della splendida villa Altachiara a Portofino,  con la mania  dell’occulto come tanti nobili del tempo,  due anni  dopo essere  miracolosamente sopravvissuto a un terribile incidente automobilistico, seguirà il volere  del suo medico,  che  gli  impone di curarsi. Deve pensare ai suoi polmoni che hanno subito seri  danni, fare una vita più tranquilla  e magari concedersi un bella vacanza in un posto caldo,  naturalmente meglio  se secco e asciutto. Ragion per cui, accompagnato da Lady Almina, la sua ricca e giovane moglie, madre dei suoi figli,  lascerà la sua  monumentale residenza di Highclerc Castle nell’ Hempshire per passare alcuni mesi in  Egitto.  Da  quel suo primo soggiorno Carnarvon, in quel paese dal  clima tanto benefico  per la sua malferma salute, riscoprendo  la vecchia passione per l’archeologia coltivata a Eton e Cambridge,  dopo i primi timidi ma fortunati scavi in una piccola concessione datagli  dal governo egiziano che gli avevano dato il piacere di trovare  qualche piccolo reperto , deciderà per il futuro di svernare ogni anno laggiù. Impiegando gran parte del suo  tempo alla ricerca  di un antico tesoro.  Ma per riuscire a farlo e intraprendere una seria campagna di scavi avrà  bisogno dell’appoggio e della competenza di uno specialista che riuscirà  a  trovare nell’ esperto archeologo inglese ed eccezionale acquarellista dilettante  Howard Carter, suggeritogli  da  Gaston Maspero il sovrintendente francese  alle Antichità Archeologiche Egizie.
Ottenuta insieme una prima concessione nella Valle dei Re,  daranno il via ai loro  primi cantieri. Il loro recondito intento è  strappare a quelle  sabbie, già vagliate da tante mani prima di loro, i misteri che ancora celano. E benché i loro scavi proseguano a lungo senza ottenere  i necessari redditizi  risultati, Howard Carter da alcuni piccoli indizi è convinto di poter trovare la tomba mai scoperta di un faraone.  La prima guerra mondiale interromperà il loro lavoro di ricerca, ma non la loro comune volontà di andare avanti.  Per finanziare gli eccessivi costi sostenuti, Carnarvon chiederà a Carter di intraprendere altri più proficui scavi per quarantadue settimane a est del paese e creare una riserva finanziaria. E finalmente il 4  novembre 1922  nella Valle dei Re  la squadra di Carter  sa di essere davanti all’eccezionale coronamento delle loro ricerche. Hanno ritrovato intatta la tomba di Tutanchamon il faraone fanciullo. Si tratta   del più importante sito  archeologico egiziano, qualcosa di mai visto fino ad  allora. Ori, monili , gioielli ma anche una splendida  cassetta che contiene dei papiri arrotolati. Una cassetta che Lord Carnarvon gli chiederà di togliere dall’inventario e anzi di farla passare come una cassetta con dentro dei comuni teli di lino. Ma Howard Carter ha visto abbastanza e  ritiene  che, oltre all’oro  e alle ricchezze rinvenute, la tomba sia in grado di rivelare  un’altra  verità . Una antica verità  pronta a  rimettere in discussione l’assetto religioso del mondo intero… Un mistero da risolvere strettamente legato alla misteriosa e leggendaria figura del faraone bambino.
All’annuncio ufficiale  della straordinaria  scoperta della tomba di Tutankhamon, mai aperta fino ad allora  e ricolma di tesori, esplode la febbre dell’antico Egitto e contagia tutti, vicini e lontani. L’archeologo  Howard Carter e il suo generoso finanziatore, George Herbert conte di Carnarvon, si troveranno all’improvviso nell’occhio sbalordito di un mediatico ciclone.  Oltre alla pressione di giornali e musei, al desiderio di tanti di vedere, sapere e migliorare la conoscenza  di usi e costumi di  una millenaria civiltà, la loro fortunata spedizione farà insorgere, come un minaccioso cobra  su di loro, invidia, maldicenza  e l’improvvisa  morte di Lord Carnarvon vittima di una polmonite a seguito di un’infezione,  farà nascere la ferale leggenda di  una antica maledizione pronta a oscurare la completa verità legata a una delle  più importanti scoperte archeologiche di tutti i tempi.
Nel frattempo in Europa, benché il drammatico eco della  I Guerra Mondiale si sia spento da poco, tutto pare indicare che si stia imboccando la minacciosa strada di un’altra  guerra.  E a ridare vigore alle braci sarà il generale inspiegabile  antisemitismo, sostenuto soprattutto all’inizio  dal servizio segreto zarista, l’Ochrana, che aveva creato  un documento artefatto  – i Protocolli dei Savi anziani di Sion –  con l’intento di diffondere l’odio verso gli ebrei nell’Impero russo. Quando verrà  tradotto e fatto pubblicare  in Europa e in America , verrà dimostrato che quel documento è solo il riadattamento di un ottocentesco libello contro Napoleone III.  Ma  tant’è, e quando le  bieche manovre terroristiche internazionali  sembrano in stallo, la scoperta della tomba  di Tutanchamon  par poter diventare la  vera  soluzione. Non solo per i suoi  favolosi tesori che potrebbero finanziare l’operazione eversiva, ma e soprattutto  per la cassetta dei  papiri perduti, quei papiri che – a detta dei responsabili della spedizione archeologica, Carnarvon e Carter – «sarebbero stati in grado di stravolgere i fondamenti delle religioni».
Che accadrebbe  se qualcosa fosse in grado di confutare  le solide  basi delle principali religioni monoteiste? Se la verità storica contraddicesse quella dei testi sacri?
Ma, per finire, lasciatemi fare i complimenti a Consuelo per le sue belle e  intriganti illustrazioni e grazie ancora una volta a Marco per i suoi sempre  dettagliati richiami riassuntivi, guida e aiuto al lettore all’inizio di ogni capitolo.  

Patrizia Debicke

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