Come risolvere una nuova indagine quando la matassa dei misteri da sciogliere arriva ad annodarsi ai nostri stessi incubi?
È il dramma che dovrà affrontare Ettore, commissario dal passato nebuloso che presta servizio in una Napoli rionale, dove i muri scrostati dei vicoli dei Bassi sono drappeggiati dai panni al sole, ma l’ombra costante della camorra non concede tregue.
Spina nel fianco di Ettore, la collaborazione con l’ispettore Frattamaggiore, una partita persa già in partenza con l’inerzia pelosa di un certo tipo di sottobosco legale, mentre la ferita della solitudine si fa sempre più profonda, lenita solamente dal sorriso di Luisa, l’enigmatica ragazza del bar dietro l’angolo.
Ma a quel punto le pareti di casa che hanno saputo arginare i fantasmi di Ettore finiranno per esplodere, travolgendo sotto le loro macerie gli inquilini della sua allucinazione, “bambino pazzo” e lo strano nonno.
Il fumetto scritto da Diego Di Dio e illustrato da Francesco De Benedittis ha profonde radici nella tradizione italiana di questo genere: l’eco onirica dei conflitti di Dylan Dog serpeggia in ogni pagina, ma il pregio è proprio l’unicità che riesce a raggiungere questa prova d’autore con un taglio noir di grande efficacia.
Il tratto duro del disegno, che ricorda i graffiti metropolitani, si amalgama perfettamente alla narrazione e alla sua storia. Tante piccole pugnalate che vanno a bersaglio nei giusti tempi narrativi, dipingendo il racconto nel suo tragico turbine verso l’epilogo.
Una bellissima scommessa vinta a pieni voti che regala al genere una nuova, piccola grande perla.