Il sorriso di Jackrabbit



Joe R. Lansdale
Il sorriso di Jackrabbit
Einaudi
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Il sorriso di Jackrabbit. Un’indagine di Hap & Leonard
Chi aspettava il ritorno della coppia di investigatori peggio assortita del panorama letterario ha smesso di soffrire. Joe R. Lansdale torna con Il sorriso di Jackrabbit , l’undicesima avventura di Hap & Leonard. Il romanzo si apre sulla scena del banchetto nunziale di Hap e Brett, che decidono di convolare a giuste nozze. Li vediamo nel loro giardino, mentre procedono con la preparazione del barbecue e gli ospiti iniziano lentamente ad arrivare. L’atmosfera è leggera e festosa, come ci si aspetta ad un matrimonio, ma presto qualcosa, o meglio qualcuno, si presenta non invitato a rompere la scena idilliaca che Lansdale ci ha preparato in apertura del romanzo. Sono un uomo e una donna, rispettivamente fratello e madre di  Jackie Mulhaney, ragazza di cui si sono perse tutte le tracce. Chiedono appunto ai nostri bravi investigatori di cercarla, non senza qualche perplessità. I nuovi arrivati sono infatti seguaci di un credo religioso al limite del fanatismo che ha come cardine la segregazione razziale. Sono allibiti nel vedere che un nero come Leonard viene trattato da pari da Hap, che addirittura lavora per una donna, nonché moglie (l’agenzia investigativa è infatti di proprietà di Brett). Dopo attenta riflessione, e soprattutto dopo aver valutato che i soldi sono soldi, da chiunque provengano, il duo investigativo accetta l’incarico e si mette sulle tracce di Jackrabbit, soprannome di Jackie Mulhaney, per via del suo sorriso a denti sporgenti. Jackie è una ragazza cresciuta con una madre e un fratello razzisti, che fanno dell’ignoranza un punto di orgoglio e che lei ha profondamente disonorato: lei, bianca, ha tenuto comportamenti libertini non proprio consoni al credo religioso dei famigliari, ha intrecciato una relazione con un uomo di colore da cui ha avuto addirittura un figlio, quel mescolamento di razze che rappresenta il massimo dell’oltraggio. Per Leonard non è facile portare avanti questa indagine, si trova a dover scavare in un ambiente che non lo reputa degno, perché nero e gay.
Con Il sorriso di Jackrabbit, Lansdale ci catapulta ancora una volta in quell’America razzista e omofoba a cui ci ha già abituato nei precedenti romanzi. Non manca lo stile western delle scazzotate e fucilate ed anche un paio di scene violente al limite del pulp. L’autore punta il dito su chi crede nella supremazia della razza bianca e sul fanatismo religioso, visto come una setta chiusa e retrograda, dove l’individuo non deve ragionare autonomamente ma vivere di pregiudizi.  Il tutto condito da una scrittura veloce, capitoli brevi e dialoghi sarcastici degni di un duo comico. Il sorriso di Jackrabbit ci regala un grande ritorno da leggere tutto d’un fiato!

 

Lucia Cristiano

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