Il sospetto – Scott Turow



Scott Turow
Il sospetto
Mondadori
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Il prolifico maestro statunitense del legal thriller Scott Turow, autore del famoso Presunto innocente, è tornato. Con una storia che ruota attorno alla tematica del potere e che guarda al mondo delle donne in una prospettiva particolare. Lucia Gomez è il capo della polizia dell’immaginaria cittadina di Highland Isle, accusata di favorire promozioni in cambio di prestazioni sessuali.

Con una protagonista d’eccezione, Clarice Granum detta Pinky, che è stato un personaggio molto apprezzato in storie passate e, secondo lo stesso autore, meritava uno spazio tutto suo.

Pinky è quel che si dice un’investigatrice privata sui generis. Trentuno anni, corpo tatuato, chiodo al naso (lo descrivono proprio così), bisessuale, che in passato ha provato varie esperienze compresa la droga e ha cambiato mille mestieri. Adesso lei aiuta Rik, un avvocato della classe operaia, come ama definirlo, a differenza di suo nonno che in passato ha esercitato la medesima professione, però  rappresentava tutti i truffatori più ricchi.

Essendo Scott Turow avvocato, egli si muove in un ambiente che ben conosce. Valore aggiunto è però questa sua protagonista che fa parlare in prima persona, attraverso uno stream of consciousness che crea un tripudio di pensieri, scoordinato e abbondante, ma al tempo stesso credibile. Il lettore è avvinto alle pagine, in una storia che si dipana all’insegna dell’azione, perché si parte da Lucia Gomez accusata di esercitare il suo potere di donna per ottenere del sesso, però i poliziotti che l’additano ci metteranno del proprio per ingarbugliare la matassa. Inoltre, c’è un deus ex machina che muove i fili, non esattamente uno stinco di santo, e non mancherà nemmeno che ci scappi il morto.

La polizia non esce bene da questo quadro, però Turow sembra dire che una volta presa coscienza, la corruzione non deve essere generalizzata. Né più né meno come altrove, anche nel settore delle forze dell’ordine esistono le mele marce. Eppure, qualcuno di corretto lo si trova sempre.

Pinky fa le sue esperienze e ci coinvolge in considerazioni argute. Sempre col massimo rispetto per chi è donna e ce l’ha fatta a scalare le gerarchie. Ammira il capo Gomez, in questo non vacilla. 

Mistero nel mistero è un vicino di casa, alquanto sospetto, la cui comprensione si trasforma per lei in una sfida. Senza dimenticare una vecchia fiamma, che torna dal passato. Perché senza dubbio una cosa giusta Pinky la dice: l’amore non può essere programmato. Quando arriva ti travolge, uomo o donna che sia.

Una ragazzina spaventata dagli estranei, così Scott Turow descrive la sua investigatrice; con un lato eternamente infantile, che non accetta imposizioni né legami esclusivi. Anticonformista, ha un rapporto complicato con la madre; mentre il padre è designato in qualità di migliore amico, coi loro incontri mensili al poligono di tiro. E su tutto, l’affetto smisurato per il vecchio nonno, avvocato in pensione. Una personalità, in sintesi, più attaccata alle radici di quanto si creda.

Il segreto del successo de Il sospetto (Mondadori, febbraio 2023), al di là dell’intreccio poliziesco, è dato proprio dal personaggio fresco e pimpante di Pinky Granum, in cui potersi identificare. E dall’ottima traduzione, opera di Sara Crimi e Laura Tasso, che trascina nella narrazione fluente dell’autore, senza che ci sia mai qualcosa di stonato. Una questione di sinergia, immagino, scaturita da una profonda empatia. Avvincente il finale, estremamente movimentato. Un romanzo consigliato agli amanti del genere e agli affezionati di Scott Turow.

Cristina Biolcati

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