Tento sempre di essere obbiettiva, moderata, imparziale, ma su questo romanzo di C. W. Gortner (si sa solo che l’autore è un uomo ma cosa si nasconderà dietro quel C.W.?) dichiaro subito che sarò parziale. Ma parzialmente giusta e spero convincente.
Il libro, scritto in prima persona quasi fosse un diario segreto mi è piaciuto, coinvolgendomi e obbligandomi a proseguire tutto d’un fiato fino all’ultima pagina.
Provate a immaginare, ci chiede la quarta di copertina, e noi lo facciamo. Si parte dalla conquista di Granada, l’ultima coraggiosa roccaforte moresca in Spagna…
Non è una storia facile, non prevede un lieto fine, è la storia romanzata della vita di un’ infanta, Giovanna d’Aragona, una ragazzina, una giovanetta che diverrà arciduchessa, poi erede al trono, lei stessa regina e infine madre di re e futuri imperatori: Carlo I re di Spagna, poi imperatore Carlo V e il fratello minore Ferdinando, suo successore sul trono imperiale con il nome di Ferdinando I.
Una donna intelligente, forte, coraggiosa, un’indimenticabile icona del suo tempo che tutti i posteri conosceranno con l’appellativo di Giovanna la pazza. Ma era veramente pazza o pazza fu voluta dalla ragion di stato?
Un ricostruzione ambientale rigorosa che ci divide tra la rustica, asprigna regalità iberica e la fastosa opulenza della corte fiamminga.
Giovanna d’Aragona, sposa promessa fin da bambina a Filippo d’Asburgo, con un padre re Ferdinando d’Aragona e una madre regina, la mitica Isabella di Castiglia che aprì al mondo le Americhe…
Una sedicenne che la ragion di stato costrinse al dovere di un matrimonio con uno sconosciuto, un dovere che parve sconfitto dall’amore, dalla passione. Bella e suggestiva la descrizione del primo incontro tra i due giovani sposi, permeato d’insicurezza, di curiosità, ma che porta alla scoperta di una reciproca attrazione.
I primi anni, la scoperta di un nuovo mondo, la nascita dei figli, ma il tempo della felicità avrà vita breve, travolto dal soffiare degli intrighi, dal mugghiare delle cospirazioni, dalla tempesta del tradimento.
Coloro che amava di più, che credeva i suoi cari si accaniscono contro di lei, pur di sottometterla ai loro voleri, sottraendole il trono. Neppure la morte di colui che da sposo adorato si è trasformato in nemico, muterà il suo destino.
Per quarant’anni, imprigionata, ma mai doma, vivrà relegata nel tragico esilio del castello di Tordesillas, dove morirà nel 1555 a settantasei anni, straordinaria figura leggendaria e ultima regina di Spagna di puro sangue iberico.