La biblioteca dei labirinti – Jeroen Windmeijer



Jeroen Windmeijer
La biblioteca dei labirinti
Newton Compton
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Un intrigo olandese per i fan di Dan Brown , James Swallow e Terry Hayes. Uno scioccante segreto rimasto sepolto per secoli…
Università di Leida (la più antica dell’Olanda), 20 marzo 2015, il professor Peter de Haan, ha appena concluso una lezione, quando tra le sue carte trova una busta bianca con un misterioso messaggio in latino: «Hora est». È giunta l’ora.  E, da quel momento, strani messaggi dal vago sapore biblico appaiono misteriosamente sul suo cellulare per poi cancellarsi immediatamente. E nel pomeriggio, quando deve partecipare alla messa in opera ufficiale del primo cassonetto interrato dell’isola ecologica nei pressi della biblioteca cittadina della Niewtraat, non ha idea delle pericolose avventure che sono in agguato per lui. Tanto per cominciare il sindaco in persona, mentre sta manovrando un piccolo escavatore per piazzare detto cassonetto, sprofonda pericolosamente in una voragine, apertasi sotto di lui. Il crollo rivela l’esistenza, molto più in basso, di  un misterioso sotterraneo pavimentato con antiche pietre. Deciso a saperne di più, il professore si cala con Daniel, archeologo uno dei coordinatori del progetto, nell’apertura. Ma là sotto, semisepolto dalle macerie, trovano un uomo, nudo, ricoperto di sangue e privo di sensi. Pare quasi una vittima sacrificale…
Riescono a tirarlo fuori e lo mandano in ospedale senza rinunciare a perlustrare la galleria. Vanno avanti per un po’, poi rinunciano decisi a ricominciare quando avranno a disposizione l’attrezzatura adatta. Ma anche il professor Arnold Von Tiegen, che aveva organizzato l’evento e ama alzare il gomito, vuole assolutamente vedere la galleria. Peter  è costretto ad accompagnarlo, ma l’altro che non ascolta ragione, scompare nel buio, non prima di essersi ferito e aver macchiato di sangue il collega, cosa che suscita sospetti. Ancora sconvolto per quanto è accaduto, il professor Haan riceve sul cellulare un nuovo messaggio: «Tu sei l’eletto». Cosa significa? Senza aspettare l’arrivo dei soccorsi e della polizia corre via e si mette sulle tracce di quello sconosciuto messaggero. Quando però la sua cara amica e collega Judith scompare senza lasciare traccia, si rende conto di essere stato attirato in un tranello. L’intrigo in cui qualcuno ha voluto coinvolgerlo avrà conseguenze molto più pericolose di quanto avrebbe mai potuto immaginare e la sua affannosa  ricerca rischia di trasformarsi in un incubo. Ha appena 24 ore per trovare Judith, altrimenti sarà uccisa. Braccato dalla polizia, costretto a decifrare enigmatici indizi che rimandano alla Bibbia, alle citazioni e alla vita dell’apostolo san Paolo, scopre misteri cittadini che sono rimasti nascosti sotto Leida. Una citta che ha origini lontane. Pagani prima e romani poi vi costruirono templi e monumenti. A Leida tutto è intriso di storia, Università, chiese, suoi canali. Peter de Haan, un pacifico e abitudinario professore universitario leggermente sovrappeso e con una vita scandita da lezioni e studio, all’improvviso si trova catapultato in una inimmaginabile caccia al tesoro fuori dal tempo. Libri, labirinti, messaggi in codice, la narrazione si snoda su percorsi che suonano familiari ai lettori di Dan Brown. Il protagonista deve decifrare i sibillini indizi che riceve sul cellulare e cercare di dare loro un senso. Antichi culti, sette millenarie pronte a tutto …Riuscirà Peter Hahn a fare in tempo per salvare l’amica e collega Judith??? Un romanzo non solo thriller ma anche una sfida intellettuale: insomma cibo per la mente. Windmeijer infatti conosce molto bene ciò di cui scrive e, grazie alle avventurose ricerche del suo protagonista, abbiamo modo di apprezzare le descrizioni dei principali monumenti di Leida, dall’università all’orto botanico, agli splendidi musei, alle chiese in funzione e sconsacrate, alla meridiana, alla fortezza. Un viaggio in una storica città (conosciuta anche per aver dato i natali  a Rembrandt) che ha moltissimo da raccontare e che meriterebbe un viaggio.

 

 

Patrizia Debicke

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