La donna di pietra



Xavier-Marie Bonnot,
La donna di pietra
Edizioni del capricorno
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Pierre è un alpinista molto famoso, nel corso della sua carriera ha fatto importanti scalate, ha aperto nuove vie e si è guadagnato la fama di scalatore coraggioso. Un giorno, però, una tragedia proprio su quelle montagne sulle quali è cresciuto, una serie di articoli di giornali vòlti ad attaccarlo e a rovinarlo, gli fanno prendere una decisione: basta con la montagna, basta con le scalate. Torna, pertanto, a casa, nel villaggio di Saint Vincent, sul massiccio dell’Oisans, dove porta avanti la fattoria di famiglia.
Claire, la sorella di Pierre, è cresciuta innamorata del proprio fratello, dal quale, però, a un certo punto ha preso nettamente le distanze. Una carriera universitaria di tutto rispetto e un dottorato di ricerca culminato in una tesi innovativa le hanno permesso di vincere un posto di prestigio presso un istituto di ricerca statale, a Parigi. Due volte all’anno, però, torna a casa, dal fratello, dove “mette nell’armadio” la Claire parigina e torna ad essere la sorella devota di Pierre che ama la montagna. Di lei, infatti, Pierre non sa sostanzialmente nulla. Non sa dove abita, non sa con chi vive, non sa, praticamente, dove lavora.
In autunno, quando Claire va a trovare Pierre, il fratello la trova strana, turbata, lei gli racconta di sognare la morte di Vicky, senza spiegargli, però, chi sia. Pierre, un uomo chiuso, che non ha mai chiesto nulla alla sorella per non sembrarle indiscreto, non sa come fare ad aiutarla e cerca di far distrarre la sorella. Una notte, però, Claire lo sveglia, stravolta, traumatizzata e solo a fatica lui riesce a convincerla a tornare a dormire.
La mattina dopo, preoccupato, Pierre parte per andare a trovare un amico, il dottor Marcelin, al quale espone la situazione. Il dottore, sentiti i fatti, vuole visitare subito Claire; una volta arrivati a casa, però, scoprono che la sorella di Pierre non è in casa e notano alcune orme che vanno in direzione del Plan des Aiguilles, dove i fratelli Verdier hanno alcuni prati, eredità dei genitori. Su quelle proprietà, in prossimità di un albero rovesciato, trovano Claire, impiccata.
La donna di pietra  è una sequela di colpi di scena collocati, però, all’interno di una road map ben precisa. Non si tratta di situazioni buttate a caso, o di una narrazione puramente scandita dal susseguirsi dei fatti; si tratta di un piano narrativo ben preciso, costruito ad arte da un autore che sa come rapire il lettore, utilizzando una struttura a climax (picchi narrativi che si alternano a fasi più tranquille) che si fa sempre più intensa man mano che si giunge verso la fine.
Gran parte della storia viene raccontata dal punto di vista di Pierre e dell’ispettore Portal, che conduce le indagini sulla morte di Claire. Si tratta dei due personaggi che più di tutti dominano le pagine di questo libro, ma che tra di loro interagiscono poco e male. Portal si convince, infatti, che il colpevole della morte di Claire sia Pierre, il quale matura,  a sua volta, una volontà di vendetta nei confronti dell’ispettore che si farà sempre più forte nel corso del libro. Il lettore, dalla sua, si trova in mezzo a questa lotta fra due persone che sono l’una agli antipodi dell’altra e gli viene spontaneo di prendere le parti ora dell’uno, ora dell’altro.
La narrazione è sì intensa ma, a tratti, permette al lettore di prendere fiato, cosa essenziale per un libro di quasi 300 pagine.  La donna di pietra  è tosto da digerire, complice anche l’atmosfera che l’autore è stato in grado di creare, ponendo la costante e inquietante presenza delle Alpi, che dominano e mangiano tutta la vita dei loro abitanti (vengono fatti anche alcuni accenni alla crisi dei ghiacciai, oggi all’onore delle cronache a causa dell’innalzamento delle temperature). Uscirete dal romanzo che la vostra concezione della montagna non sarà più la stessa, ma allo stesso tempo vi verrà voglia di chiudervi in una baita a 3000 metri di altezza, al calduccio e con un plaid che vi copre fino al naso. In attesa di un elicottero che venga a prendervi al disgelo.
Buona lettura con La donna di pietra

 

Niccolò Valentini

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