La donna sbagliata – Mercedes Rosende



Mercedes Rosende
La donna sbagliata
SEM
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Ursula Lopez vive sola a Montevideo e si mantiene facendo la traduttrice e partecipando a un programma trash come figurante. Ursula è un po’ in sovrappeso ma si sente lontanissima dall’ideale a cui aspira, quello delle donne che appaiono sulle riviste patinate a cui invece assomiglia la sorella.
Luz che Ursula considera la quintessenza della bellezza. Le sue insicurezze e il suo sentirsi inadeguata arrivano da lontano, dalla sua infanzia e dalla sua stessa famiglia. Orfana di madre è cresciuta con il padre e con la zia Irene che hanno fatto di tutto per farla sempre sentire fuori posto. La sua vita scorre solitaria e monotona tra una seduta degli obesi anonimi e l’inizio, con conseguente rapido abbandono, di ogni nuova dieta di cui senta parlare- Tutto cambia una notte quando una telefonata le annuncia che hanno rapito suo marito, facoltoso imprenditore e vogliono un riscatto. Ursula non ha marito e non si è mai sposata, è ovviamente un errore: hanno chiamato la donna sbagliata. Ursula però decide di tuffarsi a capofitto in questa situazione tacendo la verità. E questa decisione porterà inevitabilmente a conseguenze inaspettate.
Il libro, narrato in prima persona, inizia portandoci subito dentro la vita di Ursula che è la donna sbagliata non solo per l’equivoco della telefonata con lo scambio persona. Ursula si sente sbagliata da una vita. Il suo non accettarsi, il non vedersi bella, la sua percezione distorta di se stessa l’hanno portata a isolarsi, a vivere una vita monotona e grigia. Ursula accumula frustrazioni, nasconde segreti, spia le coppiette e origlia conversazioni. Ha anche sviluppato alcune manie ossessivo -compulsive. Ursula è una vittima della società che impone canoni di bellezza impossibili da raggiungere, schiacciata dalla supposta superiorità e perfezione della sorella, che ha un marito ricco e una bella casa, e con la voce del padre che padre che le dice “cicciona” che ancora le risuona nella testa dopo tanti anni. E così, quando con la telefonata le si presenta l’occasione di vivere un ‘altra vita, quella che ha sempre desiderato, una come quella della sorella, spinta dal desiderio di sapere come ci si sente ad avere un’esistenza diversa, Ursula si butta.
Ma, man mano la storia va avanti ci rendiamo conto che i personaggi sono di poveri miserabili a cui la fortuna non sorride mai e i perdenti non cessano di essere tali. Ironia, autoironia e cinismo si alternano nel racconto , con alcune scene anche al limite del surreale.
Molta parte della narrazione è occupata dal racconto della vita di Ursula, un’esistenza complessa che strappa anche parecchie risate, e la trama noir sembra non partire mai. Ma quando lo fa si capisce il perché di quella lunga parte iniziale. Solo entrando in profondità nella vita e nella psicologia del personaggio è possibile capire i motivi che la spingono a fare quello che fa, che ha fatto e che farà…
Sì, perché la vita di Ursula, della donna sbagliata, nasconde qualcosa…

Cristina Aicardi

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