La mia bottiglia per l’oceano – Michel Bussi



Michel Bussi
La mia bottiglia per l’oceano
Edizioni E/O
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Nel cuore delle Marchesi, l’arcipelago più isolato del mondo, nell‘isola di Hiva Oa, dove svettano le anime di Brel e Gauguin, cinque lettrici  parteciperanno a un laboratorio di scrittura condotto  da un famoso autore di best seller. Il sogno della loro vita ,cioè diventare esse stesse scrittrici, potrebbe essere a portata di mano? 

Hiva Oa, baciata dal sole che si bagna nelle acque blu del Pacifico, è un luogo ideale per  rilassarsi   e stimolare  la creatività. Sarà per questo  che  il celebre romanziere parigino Pierre-Yves François detto PYF, indiscusso autore di best seller, che l’ha scelta per viverci, ha deciso  con l’appoggio della sua casa editrice di selezionare cinque aspiranti scrittrici, alle quali finanziare il viaggio per poi  ospitarle durante il soggiorno  nella deliziosa pensione Au Soleil Redouté. Per loro ha organizzato infatti  una specie di corso di scrittura con in premio la pubblicazione del testo che lui, a suo insindacabile giudizio, giudicherà il vincitore.  Le cinque fortunate prescelte si trasformeranno quindi in allieve pronte a mettersi in gioco .
Ma presto qualcosa non va  come previsto.  La gara letteraria sembrava  procedere in armonia,  Pierre-Yves François aveva  organizzato  una specie di rompicapo destinato a far galoppare  l’immaginazione delle apprendiste  scrittrici. Ma  la situazione degenera e a un certo punto il romanziere, dopo aver proposto un tema giallo particolare  sparisce, lasciando dietro di sé solo i suoi abiti ordinatamente piegati e costringendo tutti  a indagare sulla sua misteriosa scomparsa, Ma quando poi, in uno dei bungalow della  pensione si affaccia lo spettro della morte sotto forma del misterioso omicidio di Martine, la concorrente belga, la più anziana delle cinque, famosissima blogger, quello che era cominciato come un sogno rischia di diventare solo  un  incubo. Omicidio infatti  sul quale  ognuno di loro si troverà a  indagare a suo  modo, per poi raggiungere tutti la stessa  conclusione: l’assassin  è da cercare tra i presenti, 

Ma chi di loro? Forse  Clem,  trentenne sportiva aperta che sogna di fare la scrittrice ; Fayène, comandante di polizia parigina donna in carriera che  sotto sotto sta anche indagando su un vecchio delitto commesso a Parigi quando era un semplice agente; o magari  la bella  Eloïse, così discreta, talmente riservata  da poter sembrare quasi  colpevole, oppure Marie-Ambre l’esuberante, straricca  madre adottiva di Maïma, sempre salace e  che beve un po’ troppo? La comandante Faryene è accompagnata dal marito Yann, capitano della gendarmeria provinciale innamorato di lei  ma che forse sta per prendersi  una cotta per Éloïse; e  al loro gruppo si è unita anche Maima, figlia adottiva sedicenne di Marie-Ambre.
Ma i personaggi e forse potenziali colpevoli  non si fermano qui. Chi è il misterioso Charlie che bazzica la pensione? Un vero giardiniere?  E quale pericoloso segreto nasconde Tanaé, la proprietaria di Au Soleil redouté   che li ospita  tutti ? Chi può mai essere l’assassino che Fayène vuole rintracciare  sull’isola? Insomma tutti i dubbi e i sospetti  diventano  possibili e tutti prima o poi sembrano essere i colpevoli. C’è  qualcosa dietro tutto questo? Ma  cosa vorrebbe realmente  l’assassino? E chi è? È tra le allieve del maestro di scrittura o è un mostro tornato dal passato?
Cinque tiki sono stati  posizionati strategicamente  sull’isola, cinque tiki e  ciascuno è stato messo  là per rappresentare gli aspiranti scrittori in gara . Ma chi tra loro possiede il tiki della morte?.?

Nel profondo della foresta pluviale, dove strane e immobili statue di pietre  fanno la guardia, potrebbe nascondersi una paurosa ombra pronta a colpire. .
Una scomparsa ha trasformato in un attimo il piacevole soggiorno nell’isola  in un diabolico carosello omicida. Inferno o paradiso? Hiva Oa sta per convertirsi in un cupo scenario in cui nascono solo sospetti e tutto pare possibile…

Anche in “La mia bottiglia per l’oceano”  pagina dopo pagina, per gabbare il lettore,  Bussi si diverta a giocare a rimpiattino con lui, guidandolo ma anche  fuorviandolo, spargendo stravaganti  indizi e astruse  possibilità  da verificare, costringendoci  a baloccarci con  varie ipotesi, mischiando generosamente  antiche leggende sempre scrivendo e interpretando la sua trama dai più  diversi  punti di vista. 

Tutti a conti fatti potrebbero essere colpevoli. Ma qual’ è la verità?

La porta chiusa poi, un escamotage  ricorrente nei gialli,  qui, si dilata a suo piacere  e aggiunge un pizzico di novità. Siamo infatti su una piccola isola,  dove tutti sono presenti fin dall’inizio. Ragion per cui  l’assassino è per forza da cercare  tra i personaggi che già conosciamo . Ma con la storia ben congegnata  e con la tensione  che aumenta  a poco a poco, scopriremo che  Hiva Oa, l’isola, non è così accogliente quanto  vorremmo.  Sì all’inizio si ha l’impressione di trovarsi in un paradiso a porte chiuse, in mezzo al Pacifico, in un luogo magico  circondato da spiaggia nera e acqua perfettamente azzurra…. Dove il sole splende,  cullati dal sottofondo musicale delle canzoni di Jacques Brel.  Ma è vero o invece solo un’illusione?
Certo è che quell’isola è  fantastica ma  anche molto, ma molto   pericolosa.
E poco a poco scoprendo la sua storia, ci chiederemo se l’isola stessa non sia almeno in parte  responsabile di quello che succede ai personaggi. La messa in scena è perfetta con i tiki che appaiono come per magia, le storie di manas, cannibalismo e sacrifici che ci fanno  immergere    in un altro mondo. Ma l’isola cela qualcosa di oscuro e l’atmosfera tanto particolare creata dall’autore ci restituisce qualcosa di crudele,  sia che si tratti di particolari  della vita di Gaugin, di Brel,  o  e soprattutto per la barbarie della colonizzazione  francese che la storia ha voluto dimenticare . 

Un elegante e intrigante puzzle narrativo che rimanda in chiave “bussiana”  a  famosi misteri all’Agathe Christie risciacquati nelle “Marchesane acque ” di Hiva Oa. 

Patrizia Debicke

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