La maestra Giulia ha appena perso il fratello, Daniele, in un incidente stradale e l’improvvisa tragedia ha lasciato vuoti, parole non dette, sensi di colpa.
Nell’asilo paritario Colomba Antonietti, dove Giulia lavora, i disegni di un allievo, il piccolo Teo, sembrano lanciare un avvertimento: la maestra è in pericolo, qualcuno le vuole male.
Il timore di Giulia, tra caricature e incubi, è quello di impazzire; arriva a dare la colpa del suo disagio a una statuetta, rappresentante Telegono, che tiene in casa.
Quando Teo rappresenta una scultura simile, Giulia teme che la fine sia vicina: ancora emotivamente fragile per la recente perdita, chiede aiuto all’amico poliziotto Ettore e alla fidata collega Lavinia per scoprire chi, davvero, vuole farle del male.
Il personaggio di Giulia, con la narrazione in prima persona, è sicuramente ben caratterizzato anche grazie ai frequenti flashback e alla qualità delle sue relazioni, mentre gli altri sembra che entrino ed escano dal romanzo senza lasciare un segno efficace.
La nuova maestra è certamente una lettura piacevole, anche per la presenza di illustrazioni che rafforzano le descrizioni; la mia sensazione è però che lo sviluppo della storia sia piuttosto lento e che gli indizi, sparsi lungo il romanzo, permettano di comprenderne la progressione ben prima di arrivare alla fine.
Soprattutto non ho avvertito quella sensazione di inquietudine, promessa, e ricercata nelle pagine, che ci si aspetta da una lettura fatta di mistero, veleno e segreti