La partita di Monopoli – Claudia Myriam Cocuzza



Claudia Myriam Cocuzza
La partita di Monopoli
Bacchilega Editore
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Parla di un intricato caso di omicidio, il romanzo d’esordio della farmacista siciliana Claudia Myriam Cocuzza, ma anche di un clan di donne solidali, che si sostengono. E così, la soluzione all’enigma arriva di pari passo con la caratterizzazione dei personaggi. Con la Sicilia a fare da sfondo, protagonista alla stessa stregua.

La partita di Monopoli è risultato vincitore al prestigioso Premio Garfagnana in Giallo 2022, nella sezione romanzi inediti, ed è stato pubblicato da Bacchilega Editore, nella collana Zero. 

La protagonista è il maresciallo Stefania Barbagallo, quarantenne residente in un paese poco distante da Taormina, alle prese con un delitto. Non è soltanto a capo di una squadra operativa, per cui in una posizione di grande responsabilità, ma è anche madre di due bambine, che deve crescere da sola, poiché il marito Attilio è in America per lavoro ormai da parecchio tempo.

Tra le pagine si avverte l’ansia di questa donna che si sente responsabile e teme, al tempo stesso, di deludere la sua famiglia, visto il ruolo impegnativo che le sottrae troppo tempo. Per fortuna può contare sui suoi genitori, sempre disponibili a tenerle le figlie, e sul rapporto esclusivo con Clara, la farmacista del paese. Quest’ultima, com’è logico, gode della confidenza dei paesani e saprà aiutarla anche nelle indagini, con quel passaparola davvero utile a far girare le informazioni.

La vittima è Rosa Squillace, autoritaria e anziana titolare di un’azienda agricola, trovata cadavere nel salotto della sua villa. Non era simpatica a nessuno Rosa, poiché abusava della sua posizione e aveva fatto molti sgarri. Più di qualcuno aveva perciò interesse a ucciderla.

L’indagine entra nel vivo, con i vari interrogatori. Davanti a Stefania e ai suoi uomini, sfilano personaggi che hanno avuto a che fare con la donna assassinata. Fra tutti, c’è anche Sara, la capricciosa figlia di Rosa, che era stata compagna di scuola dello stesso maresciallo Barbagallo. Stefania però non ha mai potuto contare su quell’amicizia, perché la competizione fra loro è sempre stata forte.

Impariamo quindi a conoscere la nutrita schiera di personaggi che affolla la scena di questo romanzo. Parte integrante di un paese ancora legato alle tradizioni, chiuso mentalmente. Eppure in grado di regalare paesaggi, specie al tramonto, che non hanno eguali.

Stefania si divide tra l’indagine in caserma e i ritagli di tempo che trascorre con le figlie, ma il tarlo del marito lontano le rode dentro. Per fortuna c’è Clara, a risollevarle il morale. Una pizza, una gita al mare.

Fino a quando poi i tasselli si ricompongono e il quadro di quel che è successo a Rosa Squillace diventa chiaro.

La prosa utilizzata dall’autrice è evocativa; i dialoghi sono credibili, tipici della lingua parlata, con picchi esilaranti che sforano nel vernacolare. Per questo si legge facilmente e diverte.

Come quando si gioca a Monopoli, però nell’edizione dell’Imbroglio. Dove vince chi infrange le regole, ma riesce a farla franca. Niente è come sembra, in questo romanzo. E infatti è coinvolgente fare supposizioni, tanto poi ci penserà il maresciallo Barbagallo a mettere ordine. Speriamo possa farlo anche nella sua vita privata. Ragione per cui, le porte rimangono aperte ad un prosieguo.

Cristina Biolcati

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