La ragazza dallo scialle rosso



Linn Ullmann
La ragazza dallo scialle rosso
guanda
Compralo su Compralo su Amazon

Mille è una ragazza poco più che adolescente e lavora come babysitter estiva per una famiglia che passa le vacanze in un paesino della costa norvegese. Indossa uno scialle rosso quando, nel bel mezzo di una festa, scompare nel nulla. È questo l’espediente narrativo che Linn Ullmann utilizza per imbastire una trama che a tratti affascina e più spesso confonde. È sicuramente interessante il modo in cui l’autrice sceglie, tramite la scomparsa di Mille, di far crollare le sicurezze dei personaggi collaterali, svelandone le fragilità. E così una moglie ristoratrice con troppe responsabilità, un marito scrittore in piena crisi creativa, una figlia dolce e garbata e una ribelle e scostante, una nonna alcolista e una governante forzuta e taciturna formano un coacervo di vite sospese e tormentate. Quello che invece disturba e distrae, è l’accozzaglia di avvenimenti che si muovono su piani temporali diversi, raccontati con troppi flashback che poco aggiungono e molto tolgono al significato complessivo della storia. Il tutto sullo sfondo di una Norvegia così poco caratterizzata da poter sembrare qualsiasi altro posto del mondo, tanto poco se ne sente l’identità. L’impressione è che il buon tentativo di utilizzare un fatto drammatico attorno al quale far nascere una serie di riflessioni sull’esistenza umana fallisca nel suo stesso intento, ovvero si avviti in una serie di informazioni che anziché rimandare al significato della storia, crollano sotto il peso di troppe divagazioni. Peccato.

eva massari

Potrebbero interessarti anche...