La ritrattista – Chiara Montani



Chiara Montani
La ritrattista
Garzanti
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Roma, 14 aprile 1459

Il secondo romanzo della serie ideata da Chiara Montani (il seguito de: “Il mistero della pittrice ribelle”) inizia con Piero Della Francesca che si trova nella città eterna per eseguire alcuni lavori commissionatigli dal pontefice nella basilica di Santa Maria Maggiore. In visita a casa di un suo caro amico, Antonio della Valle, nipote del cardinale Cesare della Valle, si trova coinvolto in un misterioso incendio in cui muore Lucrezia, la moglie del padrone di casa, una donna di cui Piero è stato innamorato e che forse ama ancora. Il fuoco che divampa nella sala è spaventoso perché per molti aspetti è simile al “fuoco greco”, la cui formula è stata da tempo dimenticata. Infatti, quando un domestico tenta di spegnerlo con dell’acqua: “Contro ogni logica e ogni legge di natura, il fuoco, a contatto con l’acqua, reagì però come se vi fosse stato versato dello spirito e una potente fiammata esplose in faccia al giovane, avviluppandolo in un abbraccio mortale.”

A Borgo San Sepolcro, Piero è atteso da Aram, il suo fedele servitore, che non vedendolo arrivare si preoccupa e decide di tornare a Roma, dove lo segue Lavinia, la giovane donna che Piero ha introdotto ai misteri della pittura e dell’amore.

Agli occhi della ragazza l’Urbe è una città meravigliosa e caotica, le cui strade sono invase da ubriachi, prostitute, mendicanti, ladri e pellegrini “distesi a bivaccare un po’ ovunque, fra sterco di cavallo, rifiuti e cani randagi”. Lavinia è allo stesso tempo affascinata e intimorita dalla nuova esperienza, ed è delusa dal comportamento di Piero che non è contento del suo arrivo. Lui vorrebbe rimandarla indietro, nella dimora di suo fratello, ma Lavinia trova una sistemazione a casa di monna Fiorina, una sofisticata locandiera che, scoperta la sua abilità nel dipingere, le commissiona il proprio ritratto.

Diventare una ritrattista è tutto ciò che Lavinia desidera dalla vita, ma c’è un ma. Il Maestro è in pericolo. L’assassino di Lucrezia gli ha infilato nelle tasche un messaggio cifrato da decodificare. Un messaggio che rimanda all’arte alchemica. Seguendo le tracce di Masolino da Panicale e di Masaccio, due pittori che alcuni decenni prima operarono a Roma su commissione papale, Piero e Lucrezia si mettono alla caccia di una misteriosa miniera di cinabro, un minerale da cui si ricava uno splendido rosso per la pittura. L’intervento del segretario del cardinale Bessarione, al quale Piero è legato insieme ad altri grandi uomini del tempo in “una confraternita di tipo iniziatico, esoterico, in forte odore di paganesimo e improntata alla più assoluta segretezza”, apre ai due nuove e pericolose prospettive. In un armadio segreto appartenente al cardinale, Lavinia e Piero rinvengono alcuni documenti redatti in greco, relativi al despotato di Morea, tutto ciò che resta dell’impero cristiano d’Oriente invaso dai Turchi. 

La situazione si ingarbuglia ancora di più quando i due scoprono altri delitti collegati alla morte di Lucrezia della Valle e quando lo stesso personaggio, che si diverte a stuzzicare Piero con misteriosi messaggi cifrati, tenta di uccidere Lavinia e ferisce gravemente Aram.

Anche se ama la giovane donna e sa di aver bisogno del suo aiuto, il Maestro non vorrebbe continuare a coinvolgerla nell’indagine. Sa che la partita che sta giocando riguarda lui solo e anche una parte del proprio passato. Il personaggio misterioso, che ha già ucciso molte volte, vuole che lui scopra dove è ubicata la miniera da cui Masaccio e Masolino traevano il proprio cinabro, perché è da quel minerale che si può ottenere il lapis philosophorum, una sostanza fuori dal comune, con cui si possono conquistare l’elisir dell’immortalità, la capacità di trasmutare i metalli in oro e l’onniscienza. Lui non può esimersi dal cercarla e dal trovarla. Pena la vita: la sua e quello di coloro che ama.

Il romanzo di Chiara Montani è una storia affascinante, che riesce a trasportarci lungo i vicoli del tempo nella Roma magnifica, corrotta e decadente del Rinascimento. Una Roma che cela nelle sue viscere terribili segreti, che Piero e Lavinia dovranno scoprire.

Un romanzo colto, corredato anche da un’interessante postfazione dell’autrice e da una nutrita scheda bibliografica.

Maria Cristina Grella

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