La solitudine del ghiaccio



Sheena Kamal.
La solitudine del ghiaccio
HarperCollins
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In libreria da poche settimane, La solitudine del ghiaccio (HarperCollins) è il thriller d’esordio della giovane scrittrice di origini caraibiche, residente da tempo in Canada, Sheena Kamal.
Nora lavora presso una singolare coppia di omosessuali, uno giornalista e l’altro investigatore privato, coadiuvandoli spesso nella loro professione, anche per una sua singolare caratteristica,  quella di riuscire quasi sempre a capire se chi le sta di fronte sta dicendo la verità oppure mente.
La sua solitudine, che nasconde un passato travagliato e dolorosissimo, è solo in parte alleviata dalla compagnia del cane meticcio Fruscio, una femmina sempre in calore ma con lei dolcissima e protettiva.
Un giorno una coppia di professionisti si rivolgerà a lei direttamente perché la loro figlia adottiva adolescente è scomparsa da qualche giorno. Perché proprio a lei? Il lettore lo scoprirà prestissimo, ma quello che non scoprirà fino alla fine è cosa si cela dietro questa misteriosa sparizione. Basti dire che ci si imbatterà in una fittissima trama in cui sono coinvolti enormi interessi finanziari, loschi individui, spietati speculatori, amici più o meno fidati e Triade cinese. Starà a Nora fare luce su tutto quanto, e per farlo dovrà rischiare spesso la vita ma soprattutto rivivere e rielaborare tutto il suo passato, che ha cercato invano di dimenticare.
Una trama davvero densa, che però la giovane autrice, che vanta anche trascorsi lavorativi come ricercatrice per indagini giornalistiche, riesce sempre a padroneggiare con mano fermissima.
Ciò che anche colpisce in La solitudine del ghiaccio, romanzo d’esordio, che non si può fare a meno di leggere tutto d’un fiato, è da un lato la capacità della Kamal di tratteggiare in profondità personaggi e situazioni, dall’altra la straordinaria suspense che riesce a infondere in tutte le pagine, dall’inizio sino al finale drammatico e coinvolgente.
Luoghi spesso degradati e atmosfere cupe, come la storia personale della protagonista, qualche effetto pulp che si inserisce benissimo nel contesto, linguaggio scarno e prosa efficace.
Ambientazione insolita, una Vancouver invernale ovviamente fredda e piovosa e gli amplissimi, affascinanti spazi canadesi intorno alla città, ancora intatti, selvaggi e spesso insidiosi.
La solitudine del ghiaccio è un gran bell’esordio, da leggere sicuramente, tenendo presente il nome dell’autrice, di cui sentiremo sicuramente parlare di nuovo e spero presto.

 

Gian Luca Lamborizio

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