La valle dei cadaveri



Antonio Invernici
La valle dei cadaveri
Newton Compton
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La presentazione del romanzo annuncia: le ombre della provincia italiana nell’avvincente nuovo noir di Antonio Invernici: La valle dei cadaveri.
Altro che ombre dico io, siamo alle più abiette depravazioni di una banda di ricchi e maturi appartenenti alla “soit disant élite” della zona che cercano l’evasione nello stupro di gruppo di minorenni e, se non basta, offrendosi di tanto in tanto come “bombon” per eccitare i loro perversi appetiti sessuali lo “snuff movie”, l’orrenda pratica di delitti erotici da riprendere e diffondere sul web.
In ogni modo la trama ha per scenario un paese vicino al Lago di Como e, a inizio estate e dunque fine della scuola, Benedetta Mantero Radice, una brillante studentessa sedicenne, che appartiene a una famiglia molto facoltosa della zona, scompare nel nulla e il suo motorino viene ritrovato in fondo alla scarpata di un bosco, in una zona impervia e isolata della montagna vicino a una chiesetta che domina la vallata, poco lontano da Nisio, un paesino abbarbicato sulle pendici della tetra Valle dei Cani.
Nessuno l’ha vista. Dopo l’iniziale sospetto di un’innocua ragazzata, le ricerche si allargano a macchia d’olio. Viene fuori che Edo, il suo fidanzatino o quasi, quella sera era uscito con amici e che un compagno di scuola, da sempre innamorato di lei e che pochi giorni prima l’aveva insolentita, non sa nulla. Dal computer di Benedetta si annusa il rischio della seduzione via internet che richiama La quinta vittima, il primo romanzo di Invernici che in La valle dei cadaveri riporta in scena, per collaborare alle indagini, gran parte del team, coordinato allora dal sostituto procuratore Anna Gilardi. Stranamemte non ci sono richieste di riscatto. Il sostituto procuratore Martinelli, coadiuvato dal commissario Alberto Gropello (sempre La quinta vittima) e dalla sua squadra, scartata l’ipotesi di una fuga volontaria, pungolato dai superiori e dai media, imbocca affannosamente un’altra pista ma  i pochi indizi, a disposizione,  portano inesorabilmente all’ignoto corrispondente di Benedetta che l’ha minacciata via chat prima della sua scomparsa. Blandone, l’ufficiale dei carabinieri, il “computerista” del loro “gruppo”, riesce a individuarlo. Si tratta di un professore di matematica di mezz’età, che dispone di mezzi incompatibili con il suo stipendio. E Blandone scopre anche, con l’aiuto di un amico hacker sperimentato, che l’uomo fa parte di un giro legato alla prostituzione di minorenni e alla produzione di video di “stuff movie” (giochi erotici mortali). Ma, quasi per caso, a imboccare la strada che porta al responsabile del rapimento di Benedetta, saranno invece Federico e Massimo, due ragazzi sedicenni in vacanza a Nisio con Metz, per entrambi l’amica del cuore…
Su questo ingannevole doppio binario che biforca l’indagine, disperdendola in più rivoli, la tranquilla realtà di una provincia si trasforma in un inquietante incubo granguignolesco dominato solo dalla violenza e dalla follia. Il sinistro fragore di una cascata, il lento sciabordare delle onde del lago e il pauroso silenzio dei boschi diventano il palcoscenico di uno spettacolo scellerato, che mette tanta, forse troppa, carne al fuoco e coinvolge direttamente come attori, sia gli adulti che i ragazzi.
La storia parte bene e a mio vedere avrebbe potuto funzionare benissimo, ma probabilmente l’autore, ispirandosi a certi autori noir horror americani, tedeschi o scandinavi, ha penalizzato alcuni personaggi privilegiando ed esasperando certi loro aspetti da psico thriller. Per fortuna le forze speciali italiane fanno buona figura, anzi ottima.
Si dice sempre che la realtà va oltre la fantasia, e anche tanti recenti fatti di sangue italiani sembrano dimostrarlo puntualmente però stavolta mi sembra che vinca la fantasia.
Libro corposo di ben 480 pagine e che piacerà senz’altro agli amanti del genere.

Antonio Invernici è nato nel 1965 a Milano, dove tuttora vive, lavorando come dirigente in una multinazionale americana. Appassionato di libri e di scrittura, ha due splendide figlie alle quali dedica tutto quello che scrive. Nel 2010 ha pubblicato La quinta vittima. La valle dei cadaveri è il suo secondo romanzo.

Patrizia Debicke

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