Lo confesso: ho deciso di leggere questo libro perché mi intrigava il titolo. Capire il meccanismo che lega una vedova e un santo a un tipo di pasta (peraltro il mio preferito). Eppure, nonostante l’atipicitŕ, tra queste tre differenti cose un legame esiste, e a raccontarlo č Gaetano Cappelli, definito il Roth italiano. Una commedia brillante, non certo un giallo, “perň. Perň. perň”, c’č il furto di un’opera d’arte e il tentativo di traffico della medesima, una sparatoria, un commissario e persino un morto (per sbaglio). Perň, perň, perň, La vedova, il Santo e il segreto del pacchero estremo, non č solo questo, č anche un irriverente racconto che svela i meccanismi paradossali del mercato dell’arte contemporanea, le follie dei grandi chef e dei nuovi ricchi annoiati dalla routine. Il romanzo di Cappelli č anche una deliziosa storia sulle abitudini sessuali, segrete e non, della gente “perbene”. Si passa dal racconto dell’ origine e significato simbolico della lingerie di pizzo, alla risoluzione del curioso caso del “divoratore di gelati alla fragola”, fino al segreto della predilezione per le vedove del protagonista. Il tutto raccontato con un linguaggio originale e ironico. Un libro per tutti, che non annoia e che potrebbe far anche venire “qualche ideuzza”, per uscire dallo stallo della routine matrimoniale.
La vedova, il santo e il segreto del pacchero estremo
francesca colletti