Gianrico Carofiglio
La versione di Fenoglio
Einaudi
dal 19 febbraio
Due personaggi inattesi, ironici, umanissimi. Una sequenza di racconti polizieschi, un’illuminante riflessione sul senso del lavoro investigativo, ma anche, soprattutto, un’esplorazione romanzesca e toccante nei territori del rimpianto, della colpa, delle illusioni perdute. Ricoverato in un reparto di Ortopedia per risolvere un vecchio problema, il maresciallo Pietro Fenoglio si trova a dividere la stanza con Giulio, un ventiquattrenne che gli appare disorientato, privo di coordinate, in difficoltà nel rapportarsi con gli altri, con la vita, con il destino. In maniera inaspettata tra i due nasce una confidenza, addirittura un’amicizia. Fenoglio narra al ragazzo alcune delle esperienze più singolari e avvincenti della sua lunga carriera d’investigatore fuori dagli schemi, e Giulio scopre un universo di storie, un’umanità sconosciuta – in cui il bene e il male si scambiano continuamente di posto – ma soprattutto un’idea del mondo e un criterio per tentare di decifrarlo. Pagina dopo pagina prende forma il ritratto di un eroe imperfetto, quasi riluttante rispetto alla propria vocazione. E si delineano i contorni di un metodo che, dalle indagini, muove verso un ragionamento sul valore, soprattutto morale, dell’errore e del dubbio. L’incontro fra un ragazzo e un anziano investigatore. Un lungo dialogo meditativo, ironico, intimo. Un intreccio di racconti polizieschi dalla raffinata architettura che è al tempo stesso un sorprendente manuale sull’arte dell’investigazione.