La vita segreta di Agatha Christie – Lucy Worsley



Lucy Worsley
La vita segreta di Agatha Christie
Salani
Compralo su Compralo su Amazon

Tutto ruota attorno ad un segreto, il segreto dell’annus horribilis del 1926. L’anno in cui Agatha Christie fu sul punto di spezzarsi. A scatenare il disagio della scrittrice la rottura con il marito, il primo marito , Archibald Christie, anaffettivo e, forse, invidioso del successo letterario della moglie. In aggiunta con qualche problema di stabilità mentale nella famiglia di origine, colpita da diversi suicidi.  In quell’anno Agatha che era già un personaggio sulla cresta dell’onda- una romanziera nata quasi per caso- scompare. Lasciando la culla domestica e la figlia Rosalind.  Esce di casa e fa perdere le proprie tracce. Per una decina di giorni.  Rifugiata allo Harrogate Hydropathic Hotel di nel North Yorkshire  , sotto le mentite spoglie dell’amante di Archie. La fuga i primi giorni di dicembre del ’26, poco dopo aver appreso dal marito che voleva il divorzio. Agatha viene colpita da amnesia, una perdita di memoria che mai più nel corso della lunghissima vita – nata nel 1890 si spense nel 1976- riuscì a recuperare. I suoi fan, la stampa e gli investigatori per diversi giorni credettero alla sua morte. Forse un omicidio, fu sospettato persino il marito. Forse un suicidio. In tutto il Regno Unito si scatenò una gigantesca caccia alla donna e lei, la giallista per eccellenza, si ritrovò suo malgrado a recitare la parte della protagonista, di un mistero che tenne il paese con il fiato sospeso.  Questa di Lucy Worsley – già biografa della Regina Vittoria e di Jane Austen- è solo la più recente delle biografie dedicate alla prolifica scrittrice britannica.  Worsley concentra la vita avventurosa di Agatha  – autrice di 66 polizieschi , sei romanzi d’amore con lo pseudonimo di Mary Westmacott e oltre 150 racconti, poi raccolti in 14 volumi, di un’infinità di sceneggiature, per la Tv e il cinema,  e drammi- su quegli undici giorni in cui Christie visse sotto le mentite spoglie di Teresa Neele e che trascorse interamente nel lussuoso albergo  dove Archibald avrebbe dovuto trascorrere il week end con la nuova compagna. Dopo 11 giorni in cui vive nel lusso, circondata da molte attenzioni, viene riconosciuta e ri-consegnata alla vita di Agatha Christie. Come se nulla fosse accaduto. Ma su quegli 11 giorni di sdoppiamento Christie non farà mai luce. La versione di tutti sarà quella dell’amnesia, senza ulteriori spiegazioni. L’evento contribuì grandemente a diffonderne la fama, facendo esplodere le vendite dei suoi libri. Al ritorno in famiglia, il divorzio dal marito fedigrafo era cosa fatta. Una rottura che Agatha non perdonò mai ad Archibald con il quale non riuscì mai a riconciliarsi, impedendo nei fatti anche a Rosalind una costante  frequentazione con il padre. 

Nata benestante in tarda epoca vittoriana , ma con un padre del tutto incapace di gestire le risorse ereditate, Agatha Miller si trovò ben presto a gestire  alcune ristrettezze cui non era abituata. Senza aver frequentato regolarmente una scuola debutta nella scrittura e grazie alla sorella maggiore Madge frequenta la comunità internazionale che si muove tra Londra ed Egitto e conosce Archibald, l’amore della vita. La guerra li coglie giovani ed inesperti; lei oltre che alla scrittura si dedica come crocerossina alla cura dei feriti e dei malati. Una scelta che rinnoverà anche nel corso della seconda guerra mondiale. Un’esperienza quella dell’alchimista e dell’assistente in corsia che riverserà nella scrittura  e intanto comincia a guadagnare le prime sterline. Da addetta al dispensario conobbe tutti i segreti dei veleni e gli avvelenamenti sono i protagonisti dei suoi libri: ben 41 dei suoi 66 polizieschi hanno come mezzo di morte riuscita o solo tentata, il veleno. Dalla stricnina all’arsenico, alla morfina. Il prediletto, sicuramente ,il cianuro che mette a segno ben 18 vittime. In questo periodo fa entrare in scena Hercule Poirot, con ” Poirot a Styles Court”. Per la prima volta applica la tecnica  di disseminare indizi lungo tutta la narrazione. Indizi che solo lui riusciva a fotografare. Già nel primo volume farà la comparsa l’espediente della ” coppia segreta”. Individui che sembrano detestarsi  e invece, complici,  si amano. Maschere che il detective privato riuscirà sempre a rivelare.   Con l’investigatore belga, alter ego di Sherlock Holmes, avrebbe convissuto per i successivi 60 anni. Anche dopo la comparsa di Miss Marple. Anche lei single come Poirot. Anche lei accanita osservatrice di particolari che sfuggono al resto del mondo. 

Agatha Christie ha vissuto una vita piena ed avventurosa, dando vita non solo ai due investigatori più famosi della letteratura mondiale  , ma ad una valanga di personaggi apparentemente minori , – indimenticabili alcune figure della servitù immaginate dalla sua penna-  ha creato ambienti, ricostruito palazzi, ville, residenze di campagna inglese ed accampamenti archeologici nei deserti egiziano ed iracheno, ha navigato su piroscafi che hanno solcato tanti mari e viaggiato su treni che attraversavano l’Europa.  Nel corso della sua vita accumulò case- adorava averle, arredarle, imbottirle di svariate collezioni di tutto, ospitare familiari ed amici- successi-fu acclamata anche come drammaturga in tutto il mondo- e libri- due miliardi le copie vendute- senza che ciò scalfisse la sua intima natura. Quella di persona ” comune”, un’immagine pubblica che cercò di coltivare ed alimentare, per proteggere la sua privacy, sempre sottoposta ad incursioni da parte di reporter e curiosi. Fu a modo suo  cantrice dell’impero britannico e dei segnali di irreversibile crisi di quella irripetibile stagione. E fu proprio durante uno dei suoi viaggi alla scoperta dell’Impero , ad Ur , in Mesopotamia che incontrò Max Mallowan, un  archeologo di 14 anni più giovane e che nel 1930 diventerà suo marito. Una coppia felice nonostante la forte differenza di età che funzionò anche come alleanza. Lui la ispirava- in questo periodo scrisse alcuni dei suoi capolavori, pubblicò ben venti romanzi e cinque antologie di racconti- al punto che Agatha si trasformò in un marchio, una sorta di brand del giallo: creò altri detective, il signor Quin e il signor Satterthwaite, Parker Paine. E lo stesso Poirot si dedicò a quello che oggi definiremo profiling psicologico. Fino all’avvento del serial killer con ” Dieci piccoli indiani”.  Lei finanziava i suoi scavi- ad Ur, Ninive, Nimrud- e le sue pubblicazioni. La seconda guerra mondiale interruppe la serenità di quegli anni, ed Agatha Christie sfiorò di nuovo la depressione. Nel 1943 diventò nonna   e subito dopo la figlia Rosalind restò vedova accentuando i malumori della scrittrice. Fu la fine della guerra a restituirle un pò di serenità e di confidenza con Max che accompagnò a Bagdad per ultimare gli scavi di Nimrud. Interrotti dalla rivoluzione repubblicana in Iraq; ma quegli anni trascorsi a Nimrud furono assai fecondi per Christie che al ritorno in patria dovette affrontare la concorrenza dei polizieschi americani, in stile ” duri e arrabbiati “.  E soprattutto il malessere sociale che si andava insinuando nella realtà britannica. Negli anni sessanta con la riduzione televisiva e cinematografica dei suoi lavori e i contratti con le major americane, la sua trasformazione  in vera e propria ” fabbrica” di produzione letteraria e para letteraria. L’età che avanzava non la dissuase dalla scrittura che la tenne impegnata fino all’ultimo: la sceneggiature di ” Assassinio sull’Orient Express”, l’ autobiografia , pubblicata postuma, “L’ultima avventura di Poirot”. Si spense quietamente, accanto il marito Max, la figlia, gli amici, i collaboratori, nel gennaio del 1976, a 86 anni. Più che una vita segreta , una vita avventurosa, vissuta in qualche modo, in chiave rivoluzionaria . O quantomeno trasgressiva. 

Rossana Livolsi

Potrebbero interessarti anche...