L’anno che è passato



Amanda Reynolds
L’anno che è passato
Corbaccio
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Noi siamo i nostri ricordi.
Con questa frase Amanda Reynolds ha parlato del suo libro, L’anno che è passato
Libro che inizia con una caduta.
Jo cade dalle scale di casa e quando si risveglia, ha perso la memoria di un anno di vita.
Un anno importante, che ha segnato profondi cambiamenti nella sua vita e che non può rimanere nel buio.
Anche perché all’oblio e ai lividi si accompagna la disturbante sensazione che ci sia qualcosa che non torna, il dubbio di non essere semplicemente caduta, ma di essere stata spinta dal marito.
La Jo che si risveglia vede tutto con occhi nuovi e si pone delle domande, mette tutto in discussione, non si fida più di nessuno, nemmeno di se stessa. Quello che sa con certezza è che in quell’anno deve essere successo qualcosa che li ha cambiati tutti, ma cosa? Cosa ha spezzato la fiducia portando inganno e diffidenza? Cosa è successo nell’ anno che è passato?
Inizia così un lungo processo di  riappropriazione del proprio passato, descritto con un’alternanza di capitoli tra presente e passato che ricostruisce passo dopo passo l’anno perduto, con il problema e la necessità di separare il passato reale da quello immaginario, anche perché le pare di vivere  i ricordi di una sconosciuta.
La Jo  di prima era una casalinga che aveva dedicato tutta la vita alla crescita dei figli. Figli che però ormai erano cresciuti e  se ne erano andati via di casa, facendo anche scelte discutibili che erano causa di discussioni con il marito. Diverso è infatti  il rapporto  con i figli descritto dalla Reynolds: più viscerale e protettivo quello della madre, più autoritario quello del padre.
Jo si ritrova all’improvviso a dover dare un nuovo scopo alla sua vita, a dover trovare nuovi interessi.
Il momento dell’uscita di casa dei figli, che avrebbe dovuto segnare la rinascita di Rob e Jo come coppia, si rivela invece l’inizio di una crisi profonda. Si ritrovano estranei e diffidenti dopo 23 anni di matrimonio.
Sensazione che rimane forte anche  dopo il risveglio. Non  solo, il marito le provoca una sensazione di fastidio e paura e tutti , compresi  i figli, le stanno nascondendo qualcosa. Ma cosa?
L’anno che è passato  racconta con profondità la crisi di una donna e di una famiglia, lo spezzarsi di un fragile equilibro  costruito intorno a un’idea di “nido” sicuro e accogliente. Una storia raccontata attraverso le parole di Jo che è però un narratore inaffidabile, come inaffidabili sono tutti i personaggi perché nessuno dice la verità. Quanto bene conosciamo chi ci sta accanto?
Cosa è veramente successo in cima a quelle scale? Jo è caduta o è stata spinta?

Cristina Aicardi

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