L’attimo prima della verità



david baldacci
L’attimo prima della verità
time crime
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L’attimo prima della verità di David Baldacci, Time Crime di patrizia debicke
Traduzione di Ginevra Bianchini

A premessa o prologo della storia abbiamo l’agente dell’FBI, Atlee Pine, alta un metro e ottanta senza tacchi, atletica allenata con riflessi d’acciao,  mentre fa  nuovamente visita in una prigione di massima sicurezza, a  Daniel James Tor famoso  serial killer . Vorrebbe sapere  se è stato lui, 30 anni prima dopo aver rapito e poi  magari ucciso la sua gemella di sei anni, ad averle  fratturato il cranio. Dalle date risulterebbe la  possibilità che l’uomo a quella data fosse in zona Ma naturalmente lui  rifiuta gelidamente di rispondere.
Frustrata, Atlee Pine lascia la prigione e immediatamente riceva sulla radio un avviso di ricerca, o allerta “Amber”, diramato dalla polizia. Un pericoloso pedofilo, con gravissimi precedenti anche di omicidio, ha sequestrato una bambina di dieci anni ed è in fuga su un pick-up e quando, pochi minuti dopo incrocia l’auto del rapitore (sfortuna per lui) , si lancia all’inseguimento . Ancora carica di rabbia e adrenalina,  dopo essere riuscita a bloccarlo e a sottrargli e  salvare la sua vittima, lo picchia  rompendogli  il naso, e  continua a pestarlo fino quasi a ucciderlo. Ciò nondimeno, invece di sospenderla e metterla sotto inchiesta, il suo superiore le consente, anzi le ingiunge, di prendersi  un congedo, una  vacanza insomma  per tornare dove tutto era  cominciato, nella casa e la città  dove le  due sorelline trent’anni prima vivevano con i genitori, indagare con calma e a fondo  e provare a risolvere il  suo vecchio incubo.
Dalla fatidica notte in cui Mercy , la  sua gemella,  era scomparsa forse rapita mentre lei era stata brutalmente  colpita alla testa da un uomo mascherato e lasciata per morta, Atlee  appena  cresciuta e terminati gli studi si era arruolata nel FBI e  aveva  dedicato tutta la  sua vita e la sua carriera per combattere il male.
Ora deve farlo per sé. Per cercare  di mettere insieme tutti i possibili indizi su quanto accaduto  trent’anni prima,  deve tenere presente che suo padre si è suicidato quando lei aveva diciannove anni e poco dopo sua madre l’ha lasciata, anzi praticamente abbandonata, senza mai più riprendere contatto con lei. Deve ripartite da Andersoville, dove avvenne la sua tragedia, deve tornare   in Georgia accompagnata e in un certo senso tutelata  da  Carla Blum, la  sua  brava assistente del Bureau del FBI .
Andersonville, la città sudista, sede del famigerato campo di prigionia,  “Mostruoso orrore” della Guerra Civile Americana, che vive oggi soprattutto sul turismo e su storiche parate e rievocazioni è molto cambiata in trent’anni, ma anche se  Atlee ne ha  pochissimi, ricordi trova ancora della  gente conosciuta allora e che frequentava la sua famiglia. Persino dei vicini. Ciò nondimeno  molti tra  quelli ai quali chiede informazioni sul suo caso ricordano male,  sono passati tanti anni, o dissimulano forse in buona fede  cercando di non ferirla o magari mentono. Ovviamente dopo quella lontana aggressione  la città si è schierata contro i suoi genitori, anzi  addirittura alcuni avevano accusato suo padre di aver ucciso sua sorella e ferito lei. Crudeli voci denigratorie che non si erano placate  neppure  dopo che lei, guarita e tornata a casa dall’ospedale, aveva dichiarato di aver visto un uomo, un estraneo mascherato, entrare dalla finestra. Crudeli, insistenti e insopportabili tanto da spingerli a lasciare la città di notte, addirittura senza salutare nessuno.
Da certi particolari, riferiti da altri testimoni dei  conoscenti dei suoi genitori, Atlee comincia a convincersi che, dopo aver collaborato con i federali in un’operazione sotto copertura contro la mafia di New York, inseriti in un programma di protezione testimoni, fossero stati  collocati  ad Andersonville  considerata una città sicura. Mentre scava, per reperire ulteriori notizie e  conferme, Davide Baldacci  intriga la sua storia, inserendo un’imprevedibile secondo filone e Atlee Pine, volente o nolente, verrà coinvolta dalla polizia locale nelle indagini per  l’omicidio di una giovane e bella donna ritrovata con un velo da sposa. Ma pochi giorni dopo ci sarà una seconda vittima, un giovane di colore, lui  rinvenuto  morto nel cimitero, con addosso un abito da cerimonia. Visto che salterà fuori che le due vittime si conoscevano e lavoravano entrambi  nell’industria dei film porno, fuorilegge in Georgia ma con fiorenti attività negli stati confinanti, Atlee Pine fa sollecitare rinforzi al FBI.  E l’agente che arriva in aiuto  è Eddie Laredo, con il quale in passato ha avuto diversi dissapori, anzi addirittura lui in qualche modo ha nuociuto alla sua carriera. Insomma gli anni passano, le situazioni cambiano e le persone civili possono spiegarsi  tanto da fare pace e diventare buoni colleghi. Poi… mai dire mai… 
Ma  non basta l’arrivo di Laredo perché evidentemente a Andersonville è all’opera un pericoloso serial killer e  ben presto  un’altra donna, amica della prima, verrà uccisa e poi un bambino, un orfano in affido. Atlee Pine  ora ha come  posta in gioco scoprire cosa è  successo alla sua sorella ma anche, come agente FBI, affiancare il collega e la polizia nel scoprire l’identità del Killer, ma pur in corsa contro il tempo, pare, per impedire che possa colpire ancora,  continuare a portare avanti la sua inchiesta. Ciò nondimeno quelli che parevano  due diversi filoni di indagine stanno in qualche modo  per collegarsi… Il killer ha le ore contate.
Forse non il miglior romanzo di  Davide Baldacci,  la trama , zeppa di ostacoli, piena di efferati omicidi seriali  segreti e bugie da troppo tempo sepolte, a tratti rallenta e fa quasi perder il filo al lettore  ma come sempre si fa leggere. Poi per la storia della gemella rapita  invece dopo  un’incredibile rivelazione che rimette tutto in gioco, Baldacci blocca volutamente  a metà  ogni spiegazione   lasciandola irrisolta a circa  due pagine dalla fine del libro. Sì, ci sarà una  rivelazione, dovrebbe forse indurre Attlee Pine a porre qualche domanda. Non lo fa, ovviamente, ma forse lo farà nel prossimo capitolo della serie. Il terzo.

Nota storica. Andersonville ospita ancora il campo di prigionia in cui  morirono migliaia di prigionieri, più di dodicimila, uccisi dalla fame e dal colera, e che  è considerato  lo spaventoso  capostipite dei campi di concentramento. Aperto nel febbraio del 1864 aveva un’estensione di 2 km².. Il Capitano Henry Wirz, comandante del campo, fu l’unico soldato della guerra civile giustiziato per crimini di guerra insieme a Champ Ferguson, il celebre guerrigliero confederato.
Il luogo in cui  sorgeva, diventato ai nostri giorni , l’Andersonville National Historic Site, include la vecchia prigione, il Cimitero Nazionale (Andersonville National Cemetery), e il Museo Nazionale del Prigioniero di Guerra (National Prisoner of War Museum).

David Baldacci (Richmond 1960) ha lavorato dieci anni come avvocato in un grande studio legale di Washington prima di dedicarsi alla scrittura. Con Il potere assoluto (1996), da cui è stato tratto il film diretto e interpretato da Clint Eastwood, ha raggiunto la fama internazionale. Tra gli altri suoi titoli ricordiamo: Il controllo totale (1997), Il biglietto vincente (1998), La semplice verità (1999), Sotto pressione (2000), Mai lontano da qui (2000), L’ultimo eroe (2002), A casa per Natale (2003), Il candidato (2004), Il gioco di Zodiac (2005), Camel Club (2006), I collezionisti (2007), Puro genio (2008), Cani da guardia (2009), False accuse (2011), Sotto tiro (2013), La sfida (2014).

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