Le chiavi di casa – Paolo Ricchiuto



Paolo Ricchiuto
Le chiavi di casa
Giunti
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Consegnare le chiavi di casa a un amico significa farlo entrare nella nostra quotidianità. Nella nostra intimità e per questo è un gesto che richiede molta fiducia. Ma cosa capita se dovesse invece trasformarsi in un’azione che dà la stura a emozioni troppo a lungo trattenute? 

Il romanzo d’esordio dell’avvocato romano Paolo Ricchiuto s’intitola Le chiavi di casa. È stato pubblicato nel settembre 2023 da Giunti Editore, ed è diviso in due parti, che si articolano su altrettanti piani, con un salto temporale di una trentina d’anni. 

Un noir sulla giovinezza, sull’amicizia, sulla gelosia, che piacerà molto ai lettori. Ci si può infatti immedesimare nei personaggi, che sono molto ben caratterizzati. Al di là di tematiche cruente, la fragilità di chi ancora non si conosce a fondo, ma è dilaniato interiormente tra ragione e passioni, è qualcosa che tutti abbiamo sperimentato. Il futuro ancora tutto davanti, che si può costruire a proprio piacimento, ma fa così paura! Le convenzioni, la scarsa fiducia di poter porre rimedio agli errori commessi, se questi comportano sofferenza. L’orgoglio, perché qui anche l’orgoglio gioca un ruolo importante e non va sottovalutato.

Marco, Sveva, Vittorio, Piggi e il Boss sono cresciuti, però conservano sempre la loro amicizia nata tra i banchi di scuola di un liceo romano. Fra le varie dinamiche e coppie che inevitabilmente si formano, la prima parte della storia ci viene raccontata da Marco, sceneggiatore di successo, uomo dalla grande fantasia, animato da un tormento interiore attorno al quale prende forma l’idea originale dell’intreccio. Ovvero, lo spartiacque tra la sua vita di prima e quella di poi, segnato da un pretesto in apparenza banale. Sveva e Vittorio, coppia di sposi, hanno un incidente con la moto e devono passare la notte in ospedale. Vittorio dà quindi le chiavi di casa a Marco, affinché vada a prendere loro dei generi di prima necessità, tipo pigiama e spazzolino. Marco si aggirerà per quei vani pregni di una convivenza troppo dolorosa da sopportare e niente, per lui, sarà più come prima.

Nella seconda parte la protagonista è Sara, giovane donna in carriera, che si è rifugiata a Milano, poiché è una città frenetica, dove ci si può nascondere. E per la seconda volta, quel vaso di Pandora che era deflagrato tra le mani di Marco, un trentennio prima, tornerà a bussare. Perché il passato non può essere messo a tacere: ognuno ha il diritto di conoscere le proprie radici, se vuole regolare il destino.

Paolo Ricchiuto dà vita a una storia che si legge d’un fiato, dove s’intrecciano varie tematiche. L’eco di alcuni fatti di cronaca nera si avverte sovrana, stante anche le parole di Marco: “Tutte le mie storie hanno sempre un aggancio solo trasversale a dei fatti di cronaca che tutti conoscono.”

Gli eventi saranno molteplici e terranno il lettore incollato alla pagina, da cui non è esente anche qualche colpo di scena, affatto prevedibile.

L’inquietudine di una mente che perde il controllo, all’improvviso, deve fare i conti con la gestione di quel che non si può dire. Ma soprattutto con l’impatto che avranno determinate scelte su altri, solo per solleticare alcuni spunti di riflessione.

Nel fare i complimenti all’autore, per questa potente prova d’esordio, non rimane che consigliare la lettura. E concludere con una frase, il sunto, seppure non riveli niente di quel che accadrà.

Le parole di Marco, così incisive. “La mia sarà la storia di un povero imbecille innamorato da sempre di una sua compagna di classe che ha sposato un altro, e che per caso si ritrova in mano le chiavi ed entra di nascosto nelle loro vite.”

Cristina Biolcati

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