Le irregolari



Massimo Carlotto
Le irregolari
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Le irregolari  – Buenos Aires Horror Tour

Le irregolari è un libro di ricordi, coinvolgenti e dolorosi sulla memoria dovuta a chi si smarrisce nella moltitudine di una tragedia collettiva e al bisogno universale, feroce e impellente, che ogni persona si faccia carico di almeno un pezzetto della storia di qualcun altro e la custodisca con attenzione e con premura.
I fuggiaschi hanno un codice comportamentale che li rende riconoscibili a chi ha vissuto la stessa esperienza. Sembra così a Inocencio, il portiere dell’albergo dell’avenida Corrientes a Buenos Aires che consiglia al protagonista di questa storia di attraversare la strada perché una donna che frequenta il palazzo di fronte porta il suo stesso cognome.
È da qui che inizia il Buenos Aires Horror Tour. Da un turista che non è un turista, la sua guida della città verrà cestinata immediatamente dal portiere che lo indirizzerà verso un altro personaggio bellissimo e maledetto, Santiago, l’autista dell’autobus, che come Caronte lo condurrà nei gironi infernali della città.
Santiago, questo strano cicerone dalla memoria prodigiosa, guida il suo pulmann raccontando… i nomi dei sequestrati, il giorno del loro sequestro, passando dal punto esatto della città dove avvenne e si dilunga più che può anche sul loro aspetto fisico, spesso stabilito solo da una foto tessera, l’ultima e spesso la sola testimonianza di una vita che qualcuno ha tentato non solo di distruggere ma anche di cancellare completamente.
L’incontro con le Abuelas de Plaza de Mayo, con le nonne de Plaza de Mayo sarà un incontro di quelli che cambiano la vita, ma non avrebbe potuto essere altrimenti, ed è con loro che iniziano i racconti, ogni nome una storia, ogni foto, un ricordo, un carico emotivo quasi impossibile da sopportare… e una lotta che nessun regime autoritario potrà mai fermare.
E la generazione scomparsa dell’argentina porta ad altri ricordi, ad altri amici di altri paesi. A una promessa che si deve e si vuole mantenere, alla ricerca di un amico che non si può più salvare in compagnia di un altro il cui dolore lo sta annientando. Il rischio è quello di perdersi, di smarrirsi in tanto dolore e solitudine, di perdere la via di casa e il senno.
Ma ci sono storie da raccontare ed è per questo motivo che non si deve dimenticare, ci sono storie che sono state interrotte ed è per questo che non si deve perdonare.

 

Elena Zucconi

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