Léo Malet – Il cadavere ingombrante in blogtour – 5 buoni motivi per leggerlo

71WhUhOFA2LIl blogtour di Il cadavere ingombrante di Léo Malet -Fazi Editore – approda oggi su Milanonera, per l’ultima tappa,
5 buoni motivi per leggere il romanzo.
Le tappe precedenti su
Contorni di noir -Presentazione ed estratto del romanzo
Thriller Magazine – I romanzi di Léo Malet
Thrillernord – recensione in anteprima
5oe50 Thriller – I personaggi
Books Hunter blog – Chi è Nestor Bruma

Lettori, gente pericolosa.
Se conoscete delle persone che i libri li leggono davvero e non li usano solo per fare arredamento, è probabile che almeno una volta nella vita vi abbiano scocciato con le solite frasi sull’importanza e i benefici della lettura. Com’è come non è, vi hanno raccontano che viaggiano senza valigie e fuggono dalla realtà per trasferirsi in luoghi meravigliosi.
Ma ci sono o ci fanno, non si rendono conto che se si presentano così sono uguali a degli immigrati clandestini? A questi non serve nemmeno un barcone, gli basta qualche etto di carta per invadere i confini di un altrove – che non è il loro – per andare a rubare le parole degli altri. E non sono dei poveracci in fuga, certo che no, dato che solo chi sta bene di soldi può avere il lusso di sprecare del tempo per non lavorare e avere ancora abbastanza euro per comprare un libro. Come se non bastasse, ci sono pure le biblioteche che corrono in loro soccorso se nel mare magno della letteratura non trovano un porto aperto. Poi va a finire che te li ritrovi tutti a bivaccare sulle pagine di Milano Nera e, dato che lì più che di crimine non si parla, capisci che proprio che delle brave persone non sono e che presto o tardi ingrasseranno le file della malavita letteraria.
Prima che lo facciano sparire dal web, condividi se sei indignato!
Ho scherzato su un argomento serio che non si può certo risolvere con delle chiacchiere o degli slogan buttati a caso sui social, ma grazie a questo trucchetto conto di individuare tutte quelle persone da mandare in un “altrove” che non posso scrivere perché troppo volgare.
Milano Nera aderisce al blog tour per la presentazione de “Il cadavere ingombrante” scritto da Léo Malet. Si tratta di un’inchiesta di Nestor Burma che inciampa – non del tutto casualmente – in un paio di cadaveri e la cui soluzione si nasconde nella celebrità delle mezze stelle, la prostituzione e le notti più nere della capitale. Si tratta del personaggio più famoso creato dall’autore francese, scrittore anarchico surrealista che “piegatosi alla pedagogia poliziesca”, così sosteneva l’ex amico e collega André Breton, ha saputo portare degli elementi innovativi per l’epoca nel giallo d’oltralpe.
Esistono più di cinque buoni motivi per leggerlo ma più di tanto non posso trattenervi e allora iniziamo.
In principio fu Nestor: per alcuni il giallo è un genere “ingessato”, una forma letteraria che trattiene composta la trama per ricomporre la frattura provocata dall’omicidio. Vi pare che uno come Malet possa essersi lasciato conquistare dall’ordine e dalla disciplina? Nemmeno per sogno e non è un caso che Il cadavere ingombrante sia un’indagine ribelle, che non procede a suon di indizi e logica, ma segue altre piste in cui l’istinto del detective conta più di tutte le prove disponibili ed è l’unico salvagente con cui restare a galla. Abbiamo letto e visto di tutto su investigatori disorganizzati, eccentrici e fuori dalle righe ma sappiate che Nestor Burma è stato tra i primi a uscire dai soliti schemi.
Sempre a proposito di Nestor: per inclinazione sono sempre portato a interessarmi ai cattivi, sempre che non siano le solite macchinette bidimensionali azionate da motivazioni risibili o incredibili. I bravi ragazzi che giocano sempre pulito, che non oltrepassano mai il limite e che, presto o tardi, finiscono con gareggiare con Mickey Mouse su chi è più educato e giusto mi annoiano quanto il terzo bicchiere d’acqua quando non ho più sete. Esistono delle piacevoli eccezioni e Monsieur Burma è una di queste, non è esattamente l’amico che presentereste a casa ai genitori ma è il compare che vi piacerebbe avere attorno quando un niente potrebbe fare la differenza tra il riportare a casa la pellaccia o starsene a riposare per sempre sotto due metri di terra.
Anche se tradotto: Ci sono storie scritte con una prosa più piatta del Mar Morto quando non tira un filo di vento. Non è detto che pagine e pagine di assoluta bonaccia linguistica ne pregiudichino la bellezza, ma volete mettere a trovarvi a fare il surf sulla cresta di una storia scritta con stile personale e un ritmo travolgente? Da riconoscere l’onore e il merito al traduttore Giuseppe Pallavicini che ha fatto un ottimo lavoro, regalandoci l’estro e la capacità letteraria di Malet. Quindi preparatevi a leggere un’opera che ha già parecchi anni ma che in fatto di musica e ritmo sembra scritta l’altro ieri.
Insomma, i classici non invecchiano mai.
Jacques Tardi vi dice nulla? Tra l’’82 e il 2000 sono state pubblicate alcune trasposizioni a fumetti tratte delle opere di Malet. Albi che stanno nel mucchio delle mie prime letture e che hanno contribuito a traviarmi come lettore serio, sano e disciplinato. La meraviglia di questi lavori però l’ho compresa soltanto rileggendoli con qualche anno in più sulle spalle; Malet non raccontava soltanto delle avventure più o meno scanzonate ma intrappolava lo spirito del suo tempo e vederle riprodotte sulla pagina con un tratto che lo ricrea alla perfezione vale molto di più del prezzo di copertina.
Quando il gioco si fa duro: Il cadavere ingombrante a differenza degli altri titoli è il caso che più mette in difficoltà le risorse e l’ingegno di Nestor Bruma. Quello che all’apparenza sembrerebbe un omicidio suicidio a ogni nuovo elemento vira sempre dove non dovrebbe e scivola tra le mani dell’investigatore più di un pesce appena tirato fuori dall’acqua. Inventori senza una lira che ricevono ingenti somme sul conto bancario, una vecchia aristocratica con la nobiltà guadagnata sul letto che protegge giovani e disponibili ragazze di vita, fotografi senza scrupoli che ordiscono ricatti raffinati ai danni di attrici dalle dubbie frequentazioni. Ci sono parecchie deviazioni e troppi colpevoli tra cui scegliere per scoprire la verità sulle due morti che aprono il romanzo.
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Mirko Giacchetti

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