Giuseppe Festa
Animali di Strambosco.
Arma letame e Il furto del Rut
Piemme
Il Battello a Vapore, collana/ombrello che copre tutta la produzione per ragazzi, pubblica due piccoli libri – piccoli per i destinatari, il formato, la semplicità delle storie e della scrittura – che potrebbero inaugurare una nuova serie, Animali di Strambosco appunto, i cui protagonisti hanno comportamenti esattamente opposti alle loro caratteristiche naturali. Ad esempio, lo scoiattolo Vertigo soffre di vertigini e ha paura di arrampicarsi sugli alberi, così ha fatto la tana su una quercia bonsai; la civetta Ray ha paura del buio e non esce di notte, ma di giorno con occhiali da sole; l’orsetto non lavatore Puzz ama rotolarsi nel fango delle Paludi Fetide e in genere tutte le puzze; al contrario del cinghiale Setolo fanatico della pulizia che preferisce farsi il bagno nelle limpide acque del Frizzolago e profumarsi. Insomma, a Strambosco tutto va al contrario e le stranezze sono normali.
Non deve meravigliare, quindi, se l’arma letale del primo volumetto che mette ko il cattivo bracconiere che va disponendo pericolose trappole sia fatta di quella materia che Bianca Pitzorno portò alla ribalta nell’Incredibile storia di Lavinia, rivisitazione escrementizia della fiaba della Piccola fiammiferaia, un longseller conosciuto dai bambini come “il libro della cacca” (argomento che fa sempre ridere). L’altro libro, Il furto del Rut, rivela più chiaramente la vocazione ambientalista dei volumetti in un contesto decisamente di giallo avventuroso-umoristico nel quale gli animali di Strambosco durante le indagini confermano sempre le loro stranezze. La lontra Tuffy non sa nuotare e pesca le carpe stando all’asciutto, mentre il ghiro Cetto soffre d’insonnia etc. etc. Tuttavia le loro indagini portano alla soluzione del mistero della sparizione delle acque frizzanti del torrente che sbocca nelle acque del Frizzolago (nomen omen), vicino al quale guardacaso c’è una fabbrica che imbottiglia acqua effervescente. Stavolta il picchio Battibecco, vincendo il mal di testa che lo affligge, è l’arma finale e quando arrivano i Forestali il problema è risolto e il colpevole scoperto.
Da 7 anni
Fernando Rotondo
