Libri per ragazzi: Le regole della rabbia – Mariapaola Pesce

Mariapaola Pesce
Le regole della rabbia
Pelledoca


Mariapaola Pesce, libraia di famiglia, si occupa di scrittura creativa e promozione alla lettura e soprattutto si fa leggere bene quando scrive in proprio. Lo ha dimostrato in Tutta colpa di quel gatto, irriverente e divertente riscrittura della nota fiaba del gatto con gli stivali. Lo dimostra in questo piccolo libro – tutta un’altra cosa – fin dai primissimi capitoli che scorrono veloci e puliti per portare il lettore dentro l’argomento e interessarlo da subito. Avrebbe qualcosa da imparare quanto a linguaggio e struttura più di un autore di romanzi young adult sciatti e insipidi.  

Susanna, Suzi, a cui è morta la madre e che ha il padre in prigione per reati finanziari, si trova al momento affidata dai servizi sociali a una struttura per “adolescenti con problemi”, dove non sopporta i compagni di sventura, gli assistenti empatici e comprensivi (a pagamento), le attività di gruppo per motivare e recuperare quei poveri sfigati. Peggio ancora quando la mattina deve tornare a scuola sulla Multipla della cooperativa con il logo in massima evidenza e ritrova le amiche dei bei tempi, quando tutto era shopping gossip flirt. Ora invece la povera orfanella figlia di un ladro è emarginata, schernita, bullizzata impietosamente. Le prof che le sorridono comprensive e compassionevoli la deprimono ancor più. Lega un po’ solo con una giovane bidella nuova arrivata che le pare non fingere, ma trattarla come un essere umano, poi però anche questo timido raggio di luce si eclissa.

Ma quando con un sotterfugio riesce a mettere mano sullo strumento del destino passa a preparare il piano che a lungo l’ha ossessionata: sta tranquilla, a scuola studia, si allena in pista, chiacchiera con compagne e assistenti. In realtà vuole graffiare e mordere come fanno i gatti, perché lei si sente un gatto solitario, arruffato, affamato; come un mantra si ripete che se la sono cercata, se la sono cercata, se la sono cercata; contemporaneamente fa la lista degli obiettivi, si allena ad altro, studia il percorso. Poi il gran botto che trasforma il trhiller psicologico sul punto di diventare tragico in qualcosa d’altro.
Da 12 anni

Fernando Rotondo

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