Libri per ragazzi: Tutankhamon. La maledizione del Faraone Bambino – Paolo Roversi


Paolo Roversi
Tutankhamon. La maledizione del Faraone Bambino
Piemme

Paolo Roversi torna con il terzo capitolo di quella che si potrebbe chiamare la serie “Elementare, Ricky”, dal nome dell’app per “risolvere i misteri” che il tredicenne detective sta cercando di sviluppare, e con lui tornano i personaggi ormai amici dei giovani lettori. Ossia: Mac, compagno della mamma, ex poliziotto che ha lasciato una promettente carriera per dedicarsi alla sua passione: ovvero restaurare velivoli d’epoca, per il ragazzo più un fratello maggiore che un patrigno; l’ispettore Alberto ex collega e amico incaricato dell’indagine; l’amica del cuore Marta; il cane meticcio Wolf che in cambio di coccole e alimenti fa la guardia all’hangar/officina vicino all’Aeroporto di Linate Milano dove Mac realizza i suoi gioielli. 

Il primo caso riguardava una statuetta etrusca, il secondo l’aereo del leggendario Barone Rosso, questo la (non meno leggendaria) Maledizione del Bambino Faraone che avrebbe colpito molti fra gli scopritori della tomba di Tutankhamon non violata dai ladri e quindi debordante di oggetti preziosi, soprattutto per il valore storico che portarono alla conoscenza dell’antico Egitto (i meno giovani ricorderanno l’indimenticabile capitolo di Civiltà sepolte di Ceram). Durante una visita d’istruzione alla mostra immersiva dedicata a Tutankhamon a Palazzo Reale, quando gli studenti giungono nella sala dove è esposta la maschera del Faraone Bambino di colpo la luce si spegne e si odono uno schianto con fragore di vetri e un terrificate urlo strozzato. Allorché, dopo momenti di panico, la luce si riaccende, a terra giace il corpo insanguinato del professore di storia. 

Colpevole risulta un turista svenuto per terra con in mano un pugnale, il cosiddetto “ferro del cielo” che si trovava in una teca col vetro del coperchio in frantumi. Ma Ricky non è convinto e con Marta inizia a indagare. Mac porta i ragazzi a Torino al Museo del Cinema e poi al Museo Egizio. C’è un filo rosso che collega le due visite, il film La mummia, e che suggerisce a Ricky i primi sospetti e indizi che porteranno alla soluzione del caso con grande scenografia ed effetti speciali di luci e suoni, immagini e voci d’oltretomba. Ma prima il solito Mac conduce i nostri nella House of Horror, una specie di escape room per essere messi davanti alle proprie paure suscitate da una credenza. Di qui nasce il piano di Ricky: far leva sulle paure del sospettato, la Maledizione.

Il racconto è anche un piacevole “giallo didattico” (in senso buono, ovviamente) per un adulto che come Mac sia “un grande dal cuore di bambino” (Roversi dixit), capace di quella sospensione dell’incredulità in grado “di farti tornare temporaneamente bambino” (S. King dixit). Una curiosità: la Lambretta di Mac pare un citazione (al ribasso) del “Giallone” di Radeschi, che a sua volta è un incrocio di citazioni tra la Vespa di Bacci Pagano e la topolino amaranto di Paolo Conte.
Da 11 anni  

Fernando Rotondo

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