Libri per ragazzi: Uno scrigno a doppio segreto


Guido Quarzo e Anna Vivarelli
Uno scrigno a doppio segreto
Pelledoca

L’inizio della storia somiglia a quei “romanzi coloniali” con cui il fascismo cercò di rinverdire la grande tradizione avventurosa salgariana insinuandovi le glorie del regime e dell’Impero. Ma con scarsi risultati. Questa volta, però, la ben nota e apprezzata coppia di autori torinesi rovescia la prospettiva, adotta un altro punto di vista. Quello di un giallo storico che incrocia due epoche lontane tra loro millenni. Nel prologo il faraone Nectanebo sconfitto dai Persiani nasconde in uno scrigno un papiro con le formule del potere nero di Heka, dea della magia.      

Con un salto arriviamo nel 1935 quando parte una spedizione archeologica per l’Egitto guidata dal professor Giusti, direttore del Museo di Torino e massimo esperto in materia, ma anche oppositore del fascismo, e comprendente, per motivi che sarebbe lungo spiegare, anche Vittorio, dodicenne intelligente ma timido che il professore prende in simpatia trasmettendogli la curiosità e la passione per gli scavi e facendone un assistente personale per piccole mansioni. Contemporaneamente a Torino Margherita, che abita nella Casa Littoria di cui il padre è custode notturno, seguendo il gatto Fosco si diverte a esplorare gli infernotti (profonde e labirintiche cantine del centro città) sotto il palazzo. Gli autori alternano sapientemente in svelti capitoli le due vicende fino al momento in cui si incrociano drammaticamente. 

In breve, lo scrigno viene trovato, il professore prima di essere mandato al confino effettua un astuto scambio confidando nell’intuizione di Vittorio, il quale a Torino viene rapito da una setta di egittologi da strapazzo e fascisti fanatici e nascosto…indovinate dove. Proprio lì si incontreranno i due giovani protagonisti, la cui avventura proseguirà insieme per sfuggire alle grinfie dei rapitori e farli arrestare. Il romanzo si sviluppa piacevolmente sullo sfondo di un periodo storico preciso di cui dipinge con efficacia momenti particolari ma significativi: la fantasia opera entro un quadro realistico. La nota finale fornisce alcune informazioni utili per la comprensione della storia: ad esempio, Nectanebo II fu davvero l’ultimo faraone d’Egitto.
Da 11 anni

Fernando Rotondo 

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