Marco Iosa e Giovanni Nori
Il giallo del pangolino giallo
Camelozampa
Chi sa cos’è un pangolino? Dopo aver doverosamente consultato Wikipedia possiamo dire che è un mammifero conosciuto anche come formichiere squamoso (lungo 30-100 cm., capace di mangiare 2,5 etti di formiche al giorno, circa 20.000) che vive in zone tropicali dell’Asia sud-sudest e dell’Africa subsaharia, purtroppo a rischio estinzione. Iosa sfodera e Nori enfatizza e caricatura con le illustrazioni una brillante girandola di divertenti battute, giochi di parole, calembour, doppi sensi (innocenti), quiproquo (quid pro quo direbbe Trump) etc. per raccontare un giallo ambientato ad Animalandia, un bosco-mondo antropormofizzato. Basta l’incipit per capire di che si tratta: “Era una notte buia e tempestosa, ma qualcosa non quadrava. Forse era il cerchio. Forse il fatto che non fosse notte, bensì le 9 del mattino…”.
Il direttore dell’Eco del Bosco incarica i due giornalisti Polly Pec(ora) e Lupo di indagare sulla misteriosa scomparsa del professore Lino Pangolino, visto che il tenente Piccione non è molto sveglio (a differenza del cugino tenente Colombo). Si ipotizza addirittura un omicidio, pardon pangolinicidio, dato che dentro la scuola vi sono tracce di lotta e sangue. La telecamera di sorveglianza registra il furto di un computer della Nespol, che forse però non esiste, e strani movimenti, come se ci fosse un piano ben congegnato. Polly e Lupo scoprono che il prof aveva stipulato un’assicurazione a favore della scuola Giacomo Leopardo in caso di morte o scomparsa. Sono sospetti l’antipatica preside professoressa di matematica Anna Conta (ma come farà un’anaconda a contare i 93.000 soldi dell’assicurazione se non ha dita?), l’insegnante di ginnastica Leo Ghepardo (ex fidanzato di Polly malvisto dal geloso Lupo), il bidello Otto l’orsacchiotto e altri. Peccato che gli autori abbiano voluto concludere con un lieto fine (fin qui nulla di male) moralizzante e pedagogico però. Compito formativo più autentico dei libri per ragazzi è emozionare e divertire, non educare ad alcunché, se non al piacere di leggere, cosa che il libro fa.
Da 8 anni