Luigi Guicciardi – Un conto aperto con il passato



Luigi Guicciardi
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Torna il Commissario Cataldo con “Un conto aperto con il passato” il nuovo libro di Luigi Guicciardi, che aggiunge un altro capitolo  alla ormai ben nota serie del suo commissario. Giallo che parte da una macabra scoperta, lo scheletro semi mummificato saltato fuori durante i lavori di demolizione di un vecchia e ormai fatiscente cartiera della periferia di Modena. Un scheletro che, dopo i primi approfondimenti, secondo Cameroni, l’antropologo forense, apparteneva a una ragazza tra i diciotto e i ventidue anni.                                Le indagini per far luce sulle circostante della sua morte e identificarla vengono affidate al commissario Cataldo. Ben presto scoprirà che la cartiera, fino a quando era diventa pericolosa inagibile e il suo perimetro recintato, era il posto preferito di ritrovo per un gruppo di bikers, ragazzi e ragazze liceali di buona famiglia. La cartiera frutto di un’eredità famigliare, è stata venduta di recente, e si pensa che l’acquirente voglia farci un ipermercato. Ma ben presto il commissario Cataldo dovrà dividersi in due come una funambolo, perché viene assassinato sulla porta di casa sua, un pilastro della grossa borghesia imprenditoriale modenese, il giovane e brillante proprietario della Delta, l’azienda farmaceutica più nota in città, e focalizzare le sue risorse anche su questo nuovo caso. Caso che gli suggerisce una doppia direzione nella sua linea d’inchiesta: professionale e privata. Questo secondo omicidio infatti gli apre un ampio ventaglio di ipotesi: concorrenza, relazioni industriali, traffici di sostanze pericolose e proibite imputato da molte voci alla Delta, contrasti con i sindacati dopo il licenziamento di un sindacalista e, come se non bastasse, anche le  minacce degli animalisti. E non può trascurare la vita privata del morto, che sembra avesse un’amante sconosciuta. Ciò nondimeno intanto la scoperta dell’identità della giovane vittima della cartiera, in virtù soprattutto di una catenina e una medaglietta ritrovate vicino al corpo, gli dirà che aveva appena superato l’esame di maturità e che la sua morte risale a nove anni prima. Il commissario Cataldo deve chiedere aiuto a un vecchio collega e andare a cercare nel passato gli amici, i legami e i potenziali testimoni di allora. Un non facile salto a ritroso nel tempo che lo obbliga a numerosi, sfiancanti e a prima vista inutili interrogatori soprattutto nel giro dei compagni di scuola.                                              Mentre le due indagini del commissario Cataldo, apparentemente senza nessun legame tra loro, lo costringono a impegnarsi in un contemporaneo doppio binario investigativo, altre persone verranno uccise. Il gioco cambia, si oscura, si allarga e lo forza a un continuo avanti e indietro tra presente e passato, tra gli uomini di oggi e i ragazzi di ieri, nella più classica atmosfera della nebbia modenese che ben riesce a celare invidie, gelosie, abbandoni, tradimenti, ricatti, vendette, sete di potere, voglia di carriera a ogni costo. Ma Cataldo dovrà anche fare in fretta a chiarirsi a ogni costo le idee e a superare dubbi e ostacoli perché c’è un assassino in circolazione che solo apparentemente colpisce a caso e ogni volta in un altro modo… Cataldo è arrivato a Modena da Catania, vent’anni fa, per migliorare la sua carriera e troncare con la distanza una storia d’amore ormai decotta. Se all’inizio era ancora legato ai tanti ricordi: sole, mare, i suasivi sapori delle sapida cucina siciliana man mano si è sempre più adattato e amalgamato nell’ambiente  e nel panorama locale A Modena ha vissuto storie, si è sposato una brava infermiera incontrata a Carpi, hanno avuto due figli, un maschio e una femmina, ma sua moglie, ora ex, si è innamorata di un avvocato calabrese e se n’è andata portandoli con sé. Oggi i ragazzi sono per lui purtroppo poco più che delle foto sulla scrivania e nel suo attuale, ordinatissimo appartamento da scapolo o voci e volti lontani in risicate comunicazioni telefoniche. Rimasto a Modena ha dovuto andare avanti da solo, si è adattato a contatti di solo lavoro e a occasionali rapporti affettivi mordi e fuggi con partner sempre diverse. In questa sua ultima indagine, Cataldo è un uomo arrivato al massimo della carriera ma intristito dalla solitudine: diventato forse meno reattivo a prima botta ma a vantaggio di una maggiore consapevolezza e capacità di analisi e deduzione. Un uomo costretto a bilanciare ricordi e rimpianti con la difficile quotidianità del suo lavoro. Insomma, Cataldo ha dovuto, volente o nolente, adattarsi e cambiare e Modena con lui. Sempre calorosa, attraente e ospitale nel suo splendido centro storico si è invece progressivamente trasformata in peggio nelle periferie, diventate culla di microcriminalità e omertà. Un mondo tutto particolare che con Cataldo riscopriamo in questa  sua nuova storia ambientata anche stavolta nella vera Modena dell’oggi, fotografata nelle sue migliori angolazioni e nei suoi disagi. Una storia vecchio stile,un giallo classico dove ci sono i delitti, chi indaga, i personaggi e gli indizi messi ad arte da scoprire. Ancora una volta una scrittura, quella di Guicciardi, sempre fluida ed essenziale per una trama scorrevole che si crogiola di in un sottofondo profondamente umano e melanconico.
Modenese, insegnante di liceo e critico letterario, Luigi Guicciardi è il creatore del commissario Cataldo, poliziotto al centro di una serie di mystery: “La calda estate del commissario Cataldo”; “Filastrocca di sangue per il commissario Cataldo” – entrambi finalisti al Premio Scerbanenco . Un conto aperto con il passato è il suo ultimo romanzo targato Cataldo.

 

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Patrizia Debicke

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