L’Ultimo Conclave è il settimo thriller di Glenn Cooper della serie che ha come protagonista Cal Donovan, docente di Storia delle religioni ad Harvard, che ama i misteri, le avventure, il pericolo. La sua approfondita conoscenza della storia dà allo scrittore la possibilità di raccontare, all’interno della narrazione, eventi del passato secondo le modalità del thriller storico, sempre utile per ripassare quello che si è dimenticato o conoscere nuovi particolari.
Pontificato breve, solo due anni, per papa Giovanni XXIV, trovato morto nel suo letto. Un papa di grande personalità, che aveva avuto il coraggio di eleggere una donna come Segretaria di Stato del Vaticano, suor Elisabetta Celestino, nonostante la coriacea opposizione della Curia cardinalizia.
Cal Donovan, soprannominato “l’uomo che sussurrava ai papi” per la sua amicizia con Giovanni XXIV e col predecessore Celestino VI, che aveva aiutato a risolvere alcune questioni spinose, viene chiamato subito a Roma e ingaggiato dalla CNN per commentare il conclave imminente.
La macchina organizzativa per l’elezione del successore si mette in moto, oltre cento cardinali entrano nella Cappella Sistina, ma dopo alcune ore di inutile attesa della fumata che segnala la fine dell’elezione, la porta viene aperta e la Cappella è vuota, i cardinali sono spariti. Rapiti!
Un commando di uomini mascherati comandati da due donne con accento francese, una bianca e una nera, hanno portato via gli ecclesiastici attraverso un largo tunnel scavato sotto le Mura Leonine, i giardini e gli edifici, devastando un’antica necropoli inesplorata. Testimoni sono rimasti due cardinali malati che i rapitori hanno legato e abbandonato sul posto.
Emilio Celestino, fratello di suor Elisabetta è capo della Gendarmeria vaticana, ma la ricerca dei rapiti, che coinvolge molte forze di polizia italiane e francesi e i servizi segreti, subito sembra essere impresa difficilissima.
Ben presto emerge una verità sconvolgente: per organizzare l’evento nefasto occorreva riunire tutti i cardinali in un solo luogo: l’unica occasione è un conclave, quindi il papa Giovanni XXIV è stato assassinato. Chi sono gli autori del complotto?
La caccia è cominciata ed è sempre più frenetica, ma la tecnologia aiuta le forze dell’ordine: il finale porterà sangue e dolore, ma anche un relativo successo. Cal Donovan con la sua competenza, riuscirà a indirizzare sul giusto percorso le forze impiegate per salvare gli ecclesiastici rapiti, intuendo da un solo particolare chi si nasconde dietro il folle intrigo, raccontando la storia di una setta di settecento anni fa che ancora fa proseliti al giorno d’oggi.
A capo del Vaticano ora c’è una donna, Elisabetta, la coprotagonista, per cui Cal ha un amore sospeso, in attesa da molto tempo: come donna, in un ruolo da duemila anni riservato agli uomini, trova un muro di resistenze nell’ala conservatrice della Curia, nonostante le sue indubbie capacità e dà l’occasione per sottolineare la sudditanza delle donne nella religione cattolica. È forte, determinata, con grandi capacità decisionali – è lei che apre i sigilli della Cappella Sistina, risolve il problema di un rapimento di ragazze in Nigeria, guida la Chiesa nel periodo vacante – e c’è chi la vorrebbe papessa, evento impossibile da verificarsi nel mondo maschilista del Vaticano.
Anche se in qualche momento la narrazione diventa surreale, quasi grottesco, la velocità degli eventi e l’abilità dello scrittore concorrono a creare un crescendo di tensione che tiene il lettore col fiato sospeso: mentre segue le vicende della caccia ai rapitori sempre più frenetica e scopre segreti e cospirazioni sepolti da centinaia di secoli di storia la suspense è assicurata.