In libreria la nuova indagine (e siamo all’l1a) dei fratelli Corsaro L’ultimo presagio, il nuovo romanzo dedicato ai due protagonisti della saga letteraria che ha ispirato la serie televisiva con Giuseppe Fiorello e Paolo Briguglia presto in TV.
Palermo.
Un tardo pomeriggio di dicembre mentre l’avvocato Roberto Corsaro, ormai sono le sette e mezzo passate , sta per lasciare il suo studio, qualcuno suona con insistenza alla porta. Apre e davanti a lui sul pianerottolo c’è un’anziana signora sconosciuta: capelli grigi, ottant’anni circa con qualche chilo di troppo e vestita da casa che, palesemente eccitata, nonostante il tentativo del legale di togliersi d’impaccio pregandola di fissare un appuntamento nei giorni seguenti, gli sottopone una inquietante questione: “Se mio figlio mi ammazza, può ereditare tutti i miei soldi? Perché io penso di no!”
Alla riluttante risposta di Corsaro che cerca invano di sottrarsi, si presenta e insiste finché lui, sfinito, si arrende e replica «La risposta è no, signora, l’omicida non può ereditare il patrimonio se il de cuius è la sua vittima».
Ma proprio in quel momento il telefono della donna la richiama all’ordine e lei dopo aver borbottato scocciata: “Ma sì sono vicino nella casa di fronte, torno subito” se ne va e a Corsaro non resta che seguirla con lo sguardo dalla finestra mentre si dirige verso un palazzo dall’altro lato della strada.
Quindici giorni dopo, però vedrà che proprio il portone di quel palazzo è stato lasciato mezzo aperto in segno di lutto e in portineria è aperto il libro delle firme. E chiedendo, scoprirà che la signora con cui aveva parlato è morta improvvisamente. Per cause naturali si direbbe. E che anche il suo unico figlio è morto da più di vent’anni. Il suo erede sarà un nipote geologo che si vedeva poco. Cosa mai voleva dire la donna, con la sua frase sibillina, che come appurerà tramite il portiere non ci stava più tanto con la testa, aveva affrontato due anni prima un intervento al cuore e aveva una badante georgiana di nome Nino? Ma solo la nipote ventenne, la figlia del geologo che considerava la prozia come una nonna, pare interessata a saperne di più e dà all’avvocato il recapito della badante.
Un mese prima di questi fatti, Fabrizio Corsaro, giornalista e fratello di Roberto, spintonato da una collega giornalista aveva cercato di approfondire il brutale omicidio di una immigrata polacca aggredita a casa sua e che lavorava a Palermo come badante. E scavando più a fondo nella sua vita, si era imbattuto in un’altra morte anche quella naturale e pertanto “invisibile”. La morte di una vecchia signora vedova Rampazzo presso la quale la polacca aveva lavorato come badante, appartenente alla ricNewtonca borghesia cittadina che aveva lasciato due eredi, il figlio donnaiolo giocatore e apparentemente poco affidabile e la figlia intraprendente imprenditrice che opera a nord, nel Veneto.
E stranamente i Corsaro scopriranno che le due vedove, la Caruso e la Rampazzo, grandi amiche tra loro, condividevano medico e terapie riabilitative e in passato avevano gestito assieme una famosa attività di beneficenza rivolta alle bambine e ragazze sole.
Qualcosa non torna e indagando più a fondo sulle vite delle due donne, i due fratelli si imbatteranno in lontani brutti segreti talmente ben sepolti dalla coltre di silenzio del tempo, da far dubitare che le loro morti siano state davvero naturali.
Sono molto diversi tra loro i due Corsaro. Roberto, il maggiore, avvocato, più pacato e metodico è un cattolico convinto, sempre impegnato moralmente anche in cause difficili, ha una moglie straordinaria e due figli adolescenti: Rebecca e la maggiore, la femmina, entrata in profonda fase e di contestazione e di inquietudine. Fabrizio, il fratello minore, vivace impulsivo e scanzonato un bravo e tenace giornalista di cronaca, che da single sta vivendo con grande serietà l’esperienza della sua paternità con Nico. Da mesi infatti si è completamente impegnato nel suo rapporto di affido per garantire una sicurezza di vita e un sereno futuro al piccolo rumeno di quattro anni, già accolto con materno affetto da sua madre, per il bambino nonna acquisita.
Anche stavolta infatti, come sempre, le voci di Fabrizio e Roberto Corsaro si alternano nella narrazione offrendo ciascuno il proprio e talvolta diverso punto di vista della stessa storia e riproponendo con ironia una Palermo dai toni originali e suggestivi, molto lontana dagli stereotipi. E la nostra ormai collaudata coppia di investigatori che nonostante i caratteri diametralmente opposti si dimostrano sempre pronti ad agire in sintonia per arrivare alla verità, si riveleranno in grado anche in questa situazione, pur costretti a una indagine complessa, ramificata e dispersiva , per trovare il bandolo della matassa.
Insieme, infatti, spalleggiandosi, verranno a capo del mistero riuscendo a risolvere un complesso caso in cui ancora una volta il bieco disprezzo della vita si mischia alla follia delle passioni e pulsioni umane.
Non è certo facile mantenere una serie, che ormai ha passato il traguardo della decina, a un livello elevato. Ma Salvo Toscano ci riesce e bene, tanto che oramai le avventure dei fratelli Corsaro e le loro vicissitudini esistenziali sono diventate un classico siciliano, che secondo Panorama presenta: “una Palermo divisa tra malavita e fascino, ma sempre disincantata e descritta con ironia anche nei suoi lati più oscuri e pericolosi .”
L’ultimo presagio – Salvo Toscano
Patrizia Debicke