Erasmus è un professore di filosofia, in realtà dispone di un potere enorme con la sua valigetta, il “nuclear football”. Sempre al fianco del Presidente degli Stati Uniti.
Ma chi è veramente?
Uomo dalla doppia vita, quella ufficiale, con la moglie e i tre figli, un’esistenza normale, lavora, ama i propri ragazzi e la moglie a cui è devoto. Poi una vita nascosta, che lo costringerà, a un certo punto ad abbandonare tutto e a sparire.
È l’uomo con la valigia, l’ombra del presidente, che si confonde tra gli uomini della scorta e che nessuno nota. La sua è una doppia vita fatta di raggiri e nascondimenti, fa parte di un gruppo di persone guidato da un capo dall’identità sconosciuta chiamato per convenzione Alpha. Si decide di mettere in pratica un piano. Dentro i cunicoli di un bunker a Stoccolma partecipa a un’azione volta ad annientare l’arsenale nucleare. Ma le cose stanno veramente così? O forse si tratta di un raggiro e il suo mentore, Alpha, lo manovra da lontano, senza mai farsi vedere e di cui nessuno conosce la vera identità. Fino a un certo punto, quando ricongiungendosi a Erasmus, lo guida per raggiungere un obiettivo ben preciso che potrebbe provocare un effetto diametralmente opposto? E lui che farà?
Al di là della storia, molto intricata e i cui protagonisti sono criptici e non si ha mai la certezza di riuscire a capirli, o almeno leggerne le intenzioni reali, gli interrogativi al centro del libro sono molti. Ma perché l’uomo ha prodotto, con l’obiettivo di salvare la propria nazione, armi in grado di distruggerla? Sì, perché con lo scoppio di armi nucleari non saranno solo le nazioni nemiche dalle quali ci si difende a perire, ma il mondo intero. Un libro da capire con attenzione, la trama è molto complessa ma intrigante. L’autore dosa sapientemente le scene, ci incuriosisce e spinge ad andare avanti sino al finale. Da leggere. Ci offre spunti non banali di riflessione sul destino di questa nostra traballante umanità, speriamo con un futuro davanti e non un cumulo di cenere dietro.
L’uomo con la valigia
Roberto Estavio