Medusa



Luca Bernardi
Medusa
Tunué
Compralo su Compralo su Amazon

Capita sempre più spesso, negli ultimi tempi, di leggere libri che, nei loro tratti principali, sembrano quasi assomigliarsi. Ovvio, ci sono differenze di stile, di trama, di ambientazione e quant’altro, ma è sempre possibile scorgere quasi un filo rosso che li unisce.
Leggendo Medusa, l’esordio letterario, targato Tunué, del giovanissimo – classe 1991 – Luca Bernardi, ci troviamo invece davanti a un romanzo senza dubbio originale e particolare, che esce dagli schemi: l’autore riesce infatti a fondere e plasmare benissimo tra loro una grande varietà di generi differenti, dallo psicologico al letterario, con velature di noir.
Come ho già accennato altre volte, quando ci si trova dinnanzi a un bel romanzo, che ti ha colpito particolarmente, sembra quasi superfluo perdere tempo nel raccontarne la trama, ma un breve accenno è comunque doveroso.
Il protagonista è un giovane, potremmo dire un post adolescente, di buona famiglia e dalle velleità intellettuali – sogna infatti di scrivere un dizionario che vada oltre il linguaggio – che presenta però forti segni di disagio mentale (basti pensare che è “nel ramo del commercio con gli alieni”). All’inizio della vicenda lo troviamo in vacanza al mare con i genitori, sul Tirreno. Durante una festa a casa dei ricchi zii, però, decide di intraprendere un viaggio, in compagnia di tre amici, o pseudo tali, sulla costa romagnola. Da quel momento in poi, prenderà il via un rapido turbinio di eventi e immagini che rappresenteranno il progressivo deteriorarsi delle sue condizioni psicologiche, di una mente che si sta “liquefacendo”.
Luca Bernardi conduce sapientemente il lettore nei meandri di una mente schizofrenica, in un viaggio nella follia, narrando un’alternanza di fatti reali e immaginari, deliri e incontri con gli extraterrestri – che, tra l’altro, mangiano Vigorsol.
L’intera vicenda è narrata in prima persona, attraverso il punto di vista del protagonista e questo ci permette di cogliere tutti i suoi stati d’animo, la sua progressiva perdita di contatto con la realtà, i suoi sdoppiamenti.
Proprio per questo, Medusa è indubbiamente un romanzo psicologico, nel senso che la componente psicologica del protagonista è estremamente rilevante. Allo stesso tempo non manca però il fattore noir, in quanto sullo sfondo dell’intera vicenda accadono alcuni delitti, in cui il protagonista parrebbe essere coinvolto. E ancora, si potrebbe accennare al genere “romanzo di formazione”, anche se in questo caso Bernardi ci regala un romanzo di formazione “rovesciato”, in quanto il protagonista, invece di maturare, va via via sempre più disgregandosi e deteriorandosi nel corso della narrazione.
Medusa, però, è anche e soprattutto un romanzo letterario, in quanto i veri protagonisti del libro sono il linguaggio e lo stile che l’autore adotta. Uno stile originale, caratterizzato da salti illogici e momenti onirici alternati ad altri reali. Uno stile particolarissimo ed eclettico, un rapido susseguirsi di immagini, dialoghi surreali – caratterizzati da linguaggio giovanile, adolescenziale, in cui ogni cosa è indicata con un soprannome – e giochi di parole. Uno stile che per certi versi mi ha evocato un grande maestro della letteratura italiana, quale Gadda.
Un romanzo articolato e impegnato, che riesce però anche a strappare risate liberatorie per il modo in cui è condotto e  per la tecnica utilizzata.
Una grande prova di stile narrativo e soprattutto un ottimo debutto per Luca Bernardi, che di sicuro ci regalerà presto nuove fatiche letterarie.

 

Gian Luca A. Lamborizio

Potrebbero interessarti anche...