Una storia che solo i servizi segreti conoscono: Miserere è la storia di un secondo tentativo di attentato a papa Wojtyla, che però venne sventato dalla Catturandi di Milano nel novembre del 1985. Bruschini ne è venuto a conoscenza tramite un maresciallo dei carabinieri che all’epoca faceva parte di quel reparto scelto. Tentativo poco conosciuto sul quale ha costruito questo thriller, basato su alcuni fatti reali.
1983 La Guerra Fredda ha spaccato il mondo in due granitici blocchi e lo spettro di un conflitto pare dietro la porta. Nessuna delle due grandi potenze, Usa e URSS si sente al sicuro perché l’incubo del “first strike” – l’attacco preventivo a sorpresa – ha praticamente congelato i rapporti diplomatici che ormai si reggono sul filo del rasoio. L’Unione Sovietica è in affanno, le vecchie nomenclature devono far fronte alle nuove idee di Gorbačëv. Il mondo dell’est, da anni in fermento, rivendica maggiore identità. In Polonia, nei cantieri navali di Danzica, gli operai si oppongono al governo filosovietico del generale Jaruzelsky, manifestando il loro dissenso con una serie di scioperi. Dissenso appoggiato dai finanziamenti vaticani di papa Giovanni Paolo, lo stesso papa che nel 1983, solo due anni prima, era stato gravemente ferito in un fallito attentato, architettato dal KGB con il paravento di Alì Agca e i Lupi Grigi. La carismatica figura del pontefice gode di una devota aureola internazionale, le sue parole pesano come scomodi macigni sulle coscienze e sulle umani sogni di libertà e di pace. Pesano così tanto che la Sezione “Affari bagnati” del KGB, ancora permeata dall’ansito più biecamente bolscevico, decide di affidare a un sicario, uno dei più preparati, un fedelissimo del regime ansioso di riscattarsi, l’oneroso e rischioso incarico di togliere di mezzo il pontefice una volta per tutte. Il suo nome in codice sarà Miserere. E stavolta niente e nessuno dovrà fermare la falce della sua missione di morte. Il risultato è un romanzo che ci coinvolge in una trama tanto realistica da sembrare vera, ma così inquietante da farci solo sperare che sia una finzione. Volenti o nolenti, Bruschini ci immerge nei torbidi meandri di quei servizi segreti russi, nel loro nuovo letale progetto, con nel mirino Giovanni Paolo II. Bruschini spiega con lucida chiarezza la complessa situazione politica mondiale ed europea durante la guerra fredda, con le rivendicazioni dei lavoratori polacchi che minavano il “vero” comunismo. Premessa avvincente ed efficace che finirà con portare la “Sezione Affari Bagnati”a una sola conclusione: questo Papa è diventato un’incontrollabile mina vagante. Dovrà morire ma il suo sacrificio non dovrà mai essere imputabile all’Unione Sovietica. Miserere, il russo che dà il titolo al romanzo, sarà il burattinaio che tiene le fila dell’azione ma qualcun’altro dovrà coprire il misfatto e farsi carico della colpa. Protagonista molto determinato, Miserere, un uomo inquietante, un lucido assassino e allo stesso tempo un personaggio dotato di risvolti positivi. Bruschini ci mostra la sua profonda devozione verso la patria, il senso del dovere che lo vincola a portare a termine la missione. Missione che lo costringerà ad assumere false identità a implicarsi di persona in azzardate infiltrazioni tra i narcos, stringendo sanguinosi patti nel pericoloso mondo della droga dei cartelli turchi, in una torbida atmosfera di violenza dove i giochi di potere e di forza portano immensi guadagni e occulti pericoli impossibili da controllare. C’è azione, tensione e attenta pianificazione nella trama di Miserere, con continue e imprevedibili sorprese, sempre in agguato dietro l’angolo, e che vi terranno con il fiato sospeso fino all’epilogo. Un thriller in cui legami familiari, vendette, ritorsioni, e machiavellici piani continuano a spingere verso una minuziosa e perversa logica di sangue che scandita da un assordante ritmo fatale, avanza inesorabile verso la fine. Ma sarà così? Miserere porterà a termine il delitto del secolo?
Miserere
Patrizia Debicke
