Il mistero della gazza ladra – Le indagini del commissario Bertè



Emilio Martini
Il mistero della gazza ladra
Corbaccio
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Un altro intricato caso per il commissario Bertè. Un “caso al nero di seppia” parafrasando il protagonista, perché “…chi poteva immaginare che esistesse un luogo, nel Tigullio, popolato da incantatrici come la Torre e diavolesse come la Saturno, che tessevano reti per intrappolare pizzaioli, autisti, imprenditori, industriali del porno gadget, per poi godersi i profitti in Brasile con un artista fallito? Eppure eccolo lì, un paese all’apparenza come tanti, con la bellezza commovente della sua natura…”.
Un paese, Lungariva, sconvolto dall’omicidio di una commercialista (la Saturno) trovata morta nel suo appartamento con la bocca piena di monete e sul corpo alcune carte di tarocchi. Un filo esoterico che lega la vittima alla sua migliore amica (la cartomante Torre) e suo fratello Folco (quello del Brasile).
E così il buon Bertè, con il suo metro e novanta e la coda di cavallo, con le sue emicranie e la sua ambizione di scrittore (“…c’era un unico modo per togliersi dalla testa l’orrore del suo mestiere. Ed era scrivere…”), le sue controversie amorose tra la Patty e la Marzia (cuoca sopraffina quest’ultima) si troverà ben presto invischiato in un caso che vede implicate molte persone del paese come commercianti e vecchi industriali, raggirati dalle operazioni finanziarie della Saturno.
Un giallo dal buon ritmo e permeato di personaggi che restano nella memoria, le pagine scorrono veloci inframezzate dai racconti che lo stesso commissario Bertè scrive per, chissà, un futuro da scrittore in un mondo editoriale difficile e complicato (e con cui avrà a che fare nelle prime pagine del romanzo). Una catena di eventi che il commissario Bertè riuscirà a spezzare fino a quando, trovando il bandolo della matassa, assicurerà alla legge l’assassino (rischiando molto del suo…).

Marco Zanoni

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