Nebbiagialla – Suzzara 2/4 febbraio. Gi ospiti: intervista a Alessandro Perissinotto – la neve sotto la neve

51weLdAMs-L._SX324_BO1,204,203,200_Alessandro Perissinotto, torinese, classe 1964, è docente universitario, editorialista e scrittore versatile e molto conosciuto in Italia e all’estero.
Ho avuto il piacere di intervistarlo in occasione dell’uscita del suo ultimo thriller “nordico”, la Neve sotto la neve (Mondadori).

Alessandro, anzitutto complimenti per la tua ultima “creatura” che ho davvero apprezzato. Allora, andiamo con ordine; chi è Alessandro Perissinotto nella vita “privata”?
Se per “vita privata” parliamo di quella che non coinvolge il lavoro, parliamo di una porzione davvero piccola della mia esistenza: il lavoro universitario e quello di scrittura (anche giornalistica) occupano gran parte delle mie giornate. Per fortuna, condivido una parte della ricerca universitaria con mia moglie, altrimenti non ci vedremmo mai. In ogni caso, la vita privata è fatta di famiglia, con moglie, due ragazzi grandi e sei gatti, della partita di calcetto due volte la settimana (da 25 anni a questa parte, sempre con gli stessi amici) e, quando riesco, di bricolage. Sì, adoro fare da solo tutte le riparazioni di casa, adoro costruirmi librerie e armadi, adoro farmi i lavori di idraulica e questo per il più grande sconforto dei miei familiari.

Tu sei docente universitario, traduttore, editorialista e scrittore di romanzi thriller (e non solo) di grande successo. Quando e perché hai deciso di darti “anche” alla scrittura?
La scrittura è venuta prima di tutto il resto, è venuta in mio soccorso verso i sedici anni, salvandomi dalla noia delle lezioni all’istituto tecnico industriale. Le storie che mi giravano per la testa mi permettevano di resistere al tedio di sei ore consecutive trascorse in officina a limare il ferro o a lavorare alla fresa o al tornio.

Dalla tua già ampia produzione letteraria, si deduce comunque una predilezione per il thriller e per il “giallo” in genere. Da cosa pensi nasca questa tua inclinazione?
Ho iniziato scrivendo gialli perché il genere poliziesco è un’ottima scuola di scrittura: ti obbliga, specie da giovane, ad accantonare il narcisismo delle scritture auto-referenziali, ti costringe a guardarti intorno, a scoprire un mondo, quello del crimine, che, normalmente, non ti appartiene. E guardarsi intorno è la prima fonte di ispirazione per uno scrittore, non solo per il giallista. Poi viene un momento, e per me è arrivato intorno ai 50 anni, in cui capisci che anche la tua esperienza personale, che anche i tuoi ricordi possono diventare materia letteraria, ma, a quel punto, hai l’esperienza per gestire le spinte autobiografiche.

Veniamo ai tuoi libri che potremmo definire “nordici”, con protagonista il commissario Kurismaa della polizia di Tallinn. Come ti è venuta l’idea, per me vincente, di cimentarti con questo genere particolare, che vanta illustri predecessori?
Ho pubblicato il mio primo romanzo vent’anni fa (L’anno che uccisero Rosetta, Sellerio) e ho alle spalle una quindicina di romanzi; questo significa che sia io, sia i lettori ormai sappiamo cosa attenderci dalla mia scrittura. Con la serie dedicata a Marko Kurismaa o voluto mescolare un po’ le carte, spostarmi verso territori, geografici e stilistici, che non appartenevano al mio passato di scrittore. Inventarmi come scrittore nordico mi ha permesso di rimettermi in gioco e di non sedermi sui pochi allori che avevo accumulato. Anche se, naturalmente, la scrittura sociale e politica degli altri miei romanzi continuerà in futuro, cioè continuerò anche a scrivere testi senza l’aiuto del mio alter ego estone Arno Saar.

Leggendo La neve sotto la neve ho avuto davvero l’impressione di stare leggendo le pagine di uno scrittore nordico. Merito sicuramente della tua bravura, in primo luogo, ma un po’ anche, penso, della tua profonda conoscenza del mondo nordico e dell’Estonia in particolare. Vuoi parlarci un pochino di questo aspetto della tua vita e delle tue esperienze?
Il mio rapporto con l’Estonia è duplice, lavorativo e familiare. In Estonia, e all’università di Tartu in particolare, esiste da sempre un centro vitale per la riflessione sulle scienze del linguaggio (non a caso il padre di Kurismaa era un professore dell’università di Tartu) e questo mi ha, da molti anni, avvicinato a quella parte del mondo. Il legame familiare è invece quello delle vacanze e dei viaggi: l’Estonia è un Paese sorprendente, anche da scoprire in famiglia, con paesaggi naturali di calma bellezza e con forti contrasti tra inverno ed estate. E, in più, è una nazione socialmente complessa, piena di entusiasmo come tutte le nazioni giovani, ma anche carica della sua storia e dei torti subiti in secoli di invasioni e occupazioni successive. Gli estoni di oggi, almeno quelli che hanno la mia età o quella del commissario Kurismaa, la storia recente dell’Estonia e dell’Europa intera la portano scritta nei ricordi e parlare con loro, magari rendendoli personaggi del romanzo, è davvero piacevole.

Nella mia recensione ho definito molto intrigante la figura del commissario Marko Kurismaa, protagonista di questo libro e del tuo precedente Il treno per Tallinn. Vuoi raccontarci come ti è venuta l’ispirazione per questo personaggio?
Avendo inizialmente occultato il mio nome a vantaggio di quello di Arno Saar, mi sono permesso di imprestare a Marko qualche mia passione: lo sci di fondo, il nordic walking, il jazz, la vodka Moe. Naturalmente, il tutto reinterpretato alla estone, cioè con la serietà di qualcuno che ha passato e superato momenti difficili (il padre di Marko è stato un dissidente ed è morto in un campo di concentramento sovietico in Siberia). Per questo, ho studiato a lungo i miei amici e colleghi estoni, cercando di rubare loro qualche segreto della loro identità nazionale. Ma, come ho già detto altrove, c’è un aspetto in cui io e Kurismaa siamo molto diversi: lui è reputato un uomo affasciante!

E invece dove attingi le idee per le tue storie in generale?
La Storia e la cronaca sono le mie prime fonti di ispirazione. Non è un caso che al centro di “La neve sotto la neve” ci sia proprio il tema del femminicidio.

Alessandro Perissinotto/Arno Saar. Dicci qualcosa del loro strettissimo “rapporto”.
Posso dirti quello che c’è scritto sul libro: Una parte di me aveva ancora una gran voglia di scrivere gialli; quella parte si chiama Arno Saar. Arno Saar è uno scrittore esordiente (o quasi), è quello che mi riporta all’entusiasmo un po’ selvaggio delle mie prime prove narrative.

Da profondo conoscitore, come vedi la situazione dell’editoria italiana?
Non diversa dalla situazione di vent’anni fa. È vero che oggi ci sono nuovi gruppi editoriali molto grandi, ma, al tempo stesso, nascono case editrici di piccole e medie dimensioni che cercano un loro spazio attraverso linee editoriali innovative. La grande sfida, per l’editoria libraria, è però oggi quella del tempo. Il tempo dedicato ai libri è tempo sottratto ad altre cose, al lavoro, agli affetti, allo sport e oggi quella porzione di tempo è sempre più spesso erosa da internet e dal coinvolgimento nei social. Facebook è un flusso narrativo ininterrotto, una sorta di infinita telenovela: perché leggere libri, se posso leggere parti sempre più intime della vita della gente? Ovviamente i perché ci sono, ma non tutti sono disposti a trovarli.

Qualche scrittore emergente che ci potrà dare grandi soddisfazioni?
Sì, ma non mi azzardo a fare nomi. Secondo me, i migliori sono quelli che non si prendono troppo sul serio, quelli che pensano a scrivere e a non creare se stessi come personaggi mediatici.

Avremo ancora il piacere di vedere all’opera il commissario Marko Kurismaa e la sua ben assortita squadra?
Naturalmente. Arno Saar è sempre al lavoro.

Concludendo nel mio solito modo… il sogno nel cassetto di Alessandro Perissinotto scrittore?
Il mio cassetto è pieno di nuove storie da sviluppare: non c’è posto, lì dentro, per altri sogni.

download (1)L’appuntamento con Alessandro Perissinotto/Arno Saar e La neve sotto la neve   è a Suzzara (Mn) al Festival Nebbiagialla
2/4 febbraio.
Tutte le info al link Nebbiagialla 

Gian Luca Lamborizio

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