Nebbiagialla – Suzzara 2/4 febbraio. Gi ospiti: La notte delle falene – Riccardo Bruni



Riccardo Bruni
Nebbiagialla
La nave di Teseo
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Un giallo che sembra ben poco giallo, ma in cui abbiamo fin dall’inizio, o almeno pare, una vittima di una delitto avvenuto dieci anni prima e i colpevoli assicurati alla giustizia. Giocato, con un succedersi di chiarificatori flash back, La notte delle falene balza avanti e indietro nel tempo, mostrandoci i fatti dal punto di vista di una serie di personaggi in due momenti diversi (il presente e i giorni intorno all’omicidio) e parte tranquillamente ma dando quasi subito la parola alla Vittima: Alice. Un incipit brillante, che fa pregustare grandi cose, che so, trabocchetti, pericolosi agguati e che invece, salvo per il finale, quello quasi a fuochi d’artificio, nel proseguimento della trama si dipana calmo placidamente senza tante scosse. Decisione dell’autore o forse la colpa è dei personaggi, che Bruni volutamente descrive come modaioli, scialbini e incolori magari più per debolezza di carattere che scelte di vita, vedi Giulia attuale fidanzata di Enrico, ragazza à la page (oddio magari sarà un termine demodée e che non si usa più nei giri giusti…); Chiara, figlia di Maurizio e Betti, sedicenne ribelle che passa una “giornata di merda” perché “la scassa cazzi” (vedi sua madre) “mi ha fatto fare tardi x l’autobus”; la nonna di Chiara, Gloria, stronza ma convinta femminista e alfista per vocazione e Margherita, la sorella “strana” di Chiara mandata dai genitori a vivere a Londra, che aleggia tra i presenti, invisibile ma…
Ambientazione (del prima e del dopo), un ridente paese turistico sulla costa tirrenica. La narrazione parte da Alice che, poco prima di morire e secondo il suo punto di vista ci presenta i primi personaggi della storia: Enrico, ragazzo di buona famiglia con villa al mare, suo flirt da anni, che si considera il suo fidanzato e che ora vorrebbe portarla a Roma con sè; Maurizio e Betti, una coppia di amici sposati da anni con due figlie, la maggiore adolescente Margherita e Chiara appena seienne; Sandro, il fratello di Alice, che lavora per l’azienda di costruzioni del padre Giancarlo Bastiani, un padre padrone, ma in fondo uomo di cuore.
Un salto di dieci anni e siamo seduti in macchina accanto a Enrico. Lui sta tornando nel paese del delitto per vendere la sua villa e comprarsi una casa più grande a Roma con l’aiuto del vecchio amico Maurizio, che gestisce un’agenzia immobiliare e si è sempre occupato di affittargliela. Enrico ha lasciato a Roma la sua attuale fidanzata, Giulia impegnata nell’organizzazione del catering domestico per un’apericena “rigorosamente solo ragazze, tutt’al più qualche amico gay” che continua a stressarlo sul cellulare.                                                                                                            I ricordi affollano ancora angosciosamente la mente di Enrico: Alice infatti, fu ritrovata morta quella notte d’estate, dopo averlo lasciato per strada per un futile litigio. Il suo corpo era stato ritrovato nei pressi della baracca del Marcio, un povero scemo che lavorava nel cantiere del padre e che il giorno prima l’aveva molestata. E, in più, l’uomo aveva con sé il ciondolino a forma di tartaruga della ragazza. Giancarlo Bastiani, si era fatto giustizia con le sue mani, massacrandolo. Il caso, lampante, era stato risolto e chiuso in fretta. Bastiani condannato a vent’anni di prigione era morto presto d’infarto dietro le sbarre. E, dopo l’omicidio Enrico, che per qualche ora era stato persino sospettato e interrogato dai carabinieri, era fuggito a Roma sotto shock, non aveva più rimesso piede nel paese e tuttora si sentiva afflitto dai sensi di colpa per non aver potuto aiutare la fidanzata. Però arrivato alla sua meta, all’agenzia immobiliare, Enrico si rende conto che se vuole firmare un mandato ufficiale e vendere, dovrà fermarsi in zona per un paio di giorni.  Non ci voleva, ma di necessità virtù, la villa è vuota, può dormire là.                                                          Ma il caso dell’omicidio di Alice era stato veramente risolto? Eh no,  c’è qualcosa che non torna perché la sera stessa dal telefonino della ragazza, mai ritrovato dopo la sua morte, arriva un messaggio a Enrico che accusa: “Credevo volessi sapere e invece hai preferito dimenticare”. Oops… E visto che  quel messaggio non sarà il solo lo costringerà,  volente o nolente, a intraprendere una nuova ricerca di verità. Ma ora basta spoilerare, io mi fermo ma voi perseverate nella lettura fino alla fine perché l’intrigo tiene e non mancheranno inattesi colpi di scena e sorprese.        Divertente cameo, che merita una citazione, la guardia privata Enzo Porretta (che si sente un agente americano e risponde al telefono: Roger, centrale!), destinato suo malgrado, a diventare quasi un eroe della situazione.

download (1)L’appuntamento con Riccardo Bruni e La notte delle falene  è a Suzzara (mn) al Festival Nebbiagialla
2/4 febbraio.
Tutte le info al link Nebbiagialla 

Patrizia Debicke

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