Nei miei romanzi esploro i poteri oscuri e manipolatori. Intervista a Tim Baker -Città senza stelle

In attesa di averlo graditissimo ospite al NebbiaGialla Suzzara Noir Festival, MilanoNera ha avuto la gradita opportunità di porre qualche domanda a Tim Baker, Città senza stelle, SEM.

51qP3qSaxVL._SX316_BO1,204,203,200_Ne Il lungo sonno ti eri concentrato sui poteri oscuri , sulle cospirazioni e sulla corruzione che governavano dli Usa negli anni ’60, nel tuo nuovo libro, Città senza stelle, ti sposti in Messico all’inizio del nuovo millennio. Una nuova ambientazione ma fondamentalmente tratti gli stessi temi. Quale è stata la scintilla dell’ispirazione per questo libro?
Mi piace esplorare il mondo dei poteri oscuri e manipolatori, che include il crimine organizzato, i servizi deviati e la grande industria.
Sia Il lungo sonno che Città senza stelle fanno parte di un ciclo di 10 romanzi che sto scrivendo e che riguarda i legami tra cospirazione e corruzione nel ventesimo secolo. Studiare la crescita violenta dei cartelli messicani e il loro diventare la più potente società criminale del mondo mi interessava molto.

Perché hai deciso di ambientarlo nel 2000?

Una delle teorie alla base de Il lungo sonno è che le stesse forze che organizzarono l’omicidio di JFK sono responsabili della crisi mondiale del 2008.
E queste stesse forze erano attive nel 2000  manipolando la bolla delle Dotcom (bolla speculativa ) quando migliaia di speculatori fecero una montagna di soldi e milioni di persone persero lavoro e casa.
Le conseguenze furono particolarmente devastanti in Messico. Ho sentito storie di boss dei cartelli che stavano riciclando in borsa denaro ricavato dalla vendita di droga e che persero tutto. Questo era inaccettabile perché i narcos non perdono mai denaro. Mai!!!
In Messico in quel periodo molti commercialisti e consulenti finanziari  “scomparvero” senza lasciare traccia…
Tutto questo è una parte della storia che racconto in Città senza stelle.
Un’altra ragione per ambientarlo nel 2000 è perché conosco bene il Messico di quel periodo e inoltre volevo suggerire l’idea che i Cartelli sono il perfetto prodotto del XX secolo e probabilmente anche del prossimo. Il millennio apparteneva ai Narcos.

Gli omicidi di centinaia di donne in alcune aree del Messico è un fatto tristemente noto. Di solito siamo abituati ad associarlo a Ciudad Juarez ma dal tuo libro appare chiaro che il problema era, o forse è ancora, comune in altre città messicane di frontiera. Ciudad Real, dove ambienti il libro, esiste realmente?
Inizialmente Città senza stelle era ambientato a Città del Messico, Ciudad Juarez e Chihuahua e l’azione si svolgeva nell’arco di sette mesi. Poi, per ragioni di tensione narrativa, drammaticità  ed economia della storia, ho deciso di ridurre l’azione a soli quattro frenetici giorni di scontri tra cartelli e bagni di sangue cosa che, come conseguenza, ha richiesto un taglio delle ambientazioni.
Ho preso parti di tutte e tre quelle città per ricreare Ciudad Real, una città inventata ma assolutamente reale, come la mitica Santa Teresa  in 2666, il capolavoro di Roberto Bolano.
Ho scelto il nome Real  che significa reale (del re) in spagnolo, ricordando così  la crudeltà del passato coloniale, e “vera” in inglese per far capire che l’incredibile caos e la violenza della città sono basati sulla realtà.

È cambiato qualcosa negli ultimi venti anni?
Se da un lato sono diminuiti i femminicidi a Ciudad Juarez, il numero di donne uccise non è cambiato, si è solo spostato in un altro stato del Messico, Edomex, dove un numero stimato di sei donne viene quotidianamente ucciso mentre altre migliaia sono “semplicemente scomparse” nel corso degli ultimi 20 anni.
Solo una cosa non è cambiata né lungo il confine, né alle porte di Mexico City: l’incapacità delle autorità di fermare gli omicidi e di consegnare i colpevoli alla giustizia.
È una  sconfitta investigativa e giuridica vergognosa e di proporzioni enormi e non ha nessuna spiegazione logica.
Una delle cose che mi prefiggevo di fare con Città senza stelle era di provare a dare una spiegazione delle cause di quegli omicidi e del perché nessuno ne fosse accusato. Non pretendo che la mia soluzione sia quella giusta, ma almeno offro una spiegazione plausibile di questo insano scenario.

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Nel tuo libro, che ruolo hanno la religione e la Chiesa?
La figura storica di padre Marcial Maciel getta una lunga ombra sulla seconda parte del XX secolo in Messico. Durante la sua vita, Marcial Maciel, fondatore della Legione di Cristo e tra i  favoriti di Papa Giovanni Paolo II, violentò migliaia di bambini di entrambi i sessi, praticò la poligamia, ebbe almeno sei figli da tre diverse donne e si appropriò indebitamente  di dieci milioni di dollari della Chiesa Cattolica Messicana e del Vaticano.
In Città senza stelle, troviamo il risultato della sua malvagità nella complessa figura di Padre Marcio, che da bambino è una vittima della pedofilia istituzionale della Chiesa e che decide di farsi prete per poter distruggere la Chiesa dall’interno appropriandosi di enormi quantità di denaro.
Padre Marcio capisce che il miglior modo per attaccare la Chiesa è colpirla nelle finanze, in quanto ormai si è ridotta a essere un’istituzione commerciale. Le frodi che padre Marcio commette richiamano i veri crimini economici commessi da Marcial Maciel.
Tutto questo fa nascere spontanea una domanda: perché tutti questi misfatti rimangono nascosti o e impuniti? Se i bambini, possono essere violentati, se la Chiesa può permettersi di farsi rubare centinaia di milioni, se JFK può essere assassinato, allora ne consegue che nessuno è al sicuro e tutto può accadere.
Con queste premesse, abbandoniamo il mondo razionale, per addentrarci in un mondo “magico”, in cui le donne sono quelle più a rischio, perché in un mondo del genere tutto può succedere, inclusi migliaia di omicidi irrisolti.

C’è una persona reale che ti ha ispirato il personaggio di Pilar?
Pilar è una forza della natura, una che ha abbandonato la sua sicurezza personale in favore di una causa: aiutare a migliorare le terribili condizioni delle operaie nelle fabbriche e fermare i femminicidi.
In un certo senso è modellata sulle figure di molte donne eroiche e appassionate che continuano a voler far sentire la propria voce nonostante gli ostacoli e i pericoli. Ma, come ogni personaggio dei libri, è unicamente se stessa, imperfetta. Piena di fiducia non in se stessa ma nella sua missione.
Sebbene alcuni personaggi siano ispirati a persone vere, alla fine sono solo prodotti di fantasia ma,  spero, assolutamente credibili. A volte i personaggi reali hanno bisogno della narrativa, in modo da liberarli e permettere loro di avere un destino diverso.

Quanto e cosa è pura invenzione del tuo libro?

Alcune delle scene che sembrano più strane o incredibili, come la sparatoria alla festa di compleanno di un ragazzino, o il massacro all’Heartbrake Hotel, sono basate su  fatti veri. Sono così orribili che trascendono l’idea di fiction, sono ben oltre il limite dell’invenzione.
Uno dei personaggi del libro, lo scrittore, Felipe Mayor, dice: “La vera natura del male è che  semplicemente non te lo puoi immaginare….finché succede”.
Questo è il collegamento tra arte e vita: l’orrore, la cosa che non ha posto né nell’arte né nella vita.
E questo ci riporta al paradosso centrale di  Città senza stelle: nonostante gli inimmaginabili livelli di violenza e di paura e nonostante la corruzione dilagante in ogni ambito della società, ci sono persone che ancora credono nella dignità dello spirito umano e sono pronte a rischiare e anche a sacrificare la propria vita per aiutare gli oppressi e per sconfiggere i cartelli.
Perciò, anche in mezzo alla miseria umana e alla crudeltà, possiamo trovare grandi esempi di coraggio e nobiltà d’animo. Come dice un altro personaggio: “non c’è nulla di più fragile e allo stesso tempo indistruttibile dell’essere umano”.

Il Narcocosmo è ancora in espansione come dice uno dei tuoi personaggi?
Dopo tutta l’energia negativa creata dalle crisi del 2000 e del 2008, il narcocosmo è stato in grado di crescere enormemente. Non è più una galassia, è un intero universo che comprende tutte quelle entità che si nutrono di avidità e corruzione, che siano i cartelli, le oligarchie, le banche, i politici o i trafficanti di uomini.
Questo è ciò che i tre personaggi centrali del libro, Fuentes il poliziotto, Pilar, la sindacalista pasionaria, e Ventura la giovane giornalista, arrivano per strade diverse a comprendere: se nulla cambia ci stiamo avviando a sprofondare in un buco nero, dove vivremo in una città senza stelle, senza luce e calore, senza pianeti o costellazioni o oroscopi. Senza futuro. Saremo per sempre oppressi dal buio.
Come combattono i protagonisti? Insistendo sulla necessità che le  istituzioni sotto attacco, la polizia, i sindacati, i media, la Chiesa, si riapproprino dei  poteri a cui hanno rinunciato perché corrotti.
Istintivamente sanno una verità: il cambiamento è un problema sia matematico che morale. Più gente ne  è a conoscenza, più aumenta il numero, più è semplice arrivare al punto di rottura , oltre il quale un’alternativa diventa fattibile.

Uno dei tuoi personaggi a un certo punto dice: se leggessi questa storia in un libro, non ci crederesti.
La cosa bella della narrativa è che è più forte della realtà e molto più vicina alla verità.
La prova? Beh, abbiamo una star televisiva dei “reality” come presidente degli Stati Uniti. La sua situazione è vera, viene da un mondo di “reality” e nonostante ciò rimane così distante dalla verità come nessuno potrebbe nemmeno immaginare.

Si può rimanere “intrappolati nella storia?”

Ho scritto la sceneggiatura per un film intitolato “Samsara”. Samsara è una ruota che gira, un anello, un cerchio, il ciclo vitale di morte e reincarnazione in cui siamo intrappolati fino a quando raggiungiamo il Nirvana, l’illuminazione.
Credo che la storia funzioni allo stesso modo, del Samsara: le stessa serie di eventi che ciclicamente ritornano. Al momento sembriamo essere intrappolati negli anni ’30. Speriamo questa volta di essere in grado di sfuggire dal passato.

Nel libro dici che bisogna combattere per creare un mondo migliore perché nessun dio lo farà per noi.
ll capo dei Narcos, El santo, impegnato in una guerra contro un cartello rivale, dice: “Dio non esiste e certamente è una buona notizia perché vuol dire che non esiste nemmeno il diavolo”.
È un’osservazione interessante perché sottintende che per ogni cosa buona che lavora a tuo favore, ne esiste un’altra che invece ti ostacola.
Per molti aspetti i personaggi di Città senza stelle sono come i mortali che sono stati abbandonati dagli dei dell’Olimpo e lasciati a cavarsela da soli. Alcuni diventeranno eroi, altri tiranni e molti saranno sacrificati.
Ma i mortali fanno le guerre non per divertire gli dei ma perché devono scoprire la loro vera natura, capire chi sono veramente.

E ora la solita domanda finale, stai già scrivendo un nuovo libro? Ci puoi dare qualche anticipazione?

Ne sto finendo due. Il primo parla della Guerra Fredda e di ex spie della CIA, del KGB e della DSGE francese che decidono di tornare in azione e lavorare insieme per deporre i presidenti di Usa e Russia.
Il secondo prende spunto dagli eventi attuali. Separata dalla sua bambina perché scambiata per un’immigrante illegale ,una donna messicana/americana farà tutto il possibile per ritrovare sua figlia e salvarla dalla deportazione.

Ringraziamo Tim Baker e la SEM per la disponibilità. 
Qui la nostra recensione di Città senza stelle.
L’appuntamento con Tim Baker è al NebbiaGialla Suzzara Noir Festival – 1/3 febbraio 2019 – Suzzara (Mn)
Qui tutte le info e il programma completo

Cristina Aicardi

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